Si sono tenuti nella serata di ieri i Diversity Media Awards, gli oscar dell’inclusione voluti fortemente e prodotti da Francesca Vecchioni, figlia del noto cantautore. La 45enne è stata la prima italiana nel 2012 ad apparire in copertina su un settimanale molto noto, insieme alla propria compagna e alle sue due gemelline. Tutto iniziò 10 anni fa quando ricevette una sorta di illuminazione: «Nel 2009 sono finita in coma per una settimana – racconta ai microfoni del Corriere della Sera – a causa di una meningoencefalite. Al risveglio, mi è cambiata la visione della vita: non avevo paura di morire, ma guardavo gli altri come se non si rendessero conto di essere vivi. Nate le bambine, mi è stato chiaro che ognuno di noi può, nel suo piccolo, generare cambiamenti positivi, aiutare a mutare mentalità e immaginario collettivi». La Vecchioni sottolinea come al mondo d’oggi si continui a praticare la “diversità”, quando invece servirebbe creare dei ponti: «Quando ho posato per il settimanale Oggi con Alessandra e le bimbe, ho pensato: a 15 anni, vedere una foto così mi avrebbe aiutata».



FRANCESCA VECCHIONI: L’INCLUSIONE, IL COMING OUT, E…

La sua fortuna è stata quella di avere due genitori che hanno compreso fin da subito quale fosse il suo orientamento sessuale: «Fare informazione solo vittimistica o sui casi di discriminazione non aiuta. L’ultimo nostro Diversity Media Report in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia rileva che, nei tg, i temi di identità di genere compaiono soprattutto, per il 62,6 per cento, in notizie di criminalità». Quindi la Vecchioni racconta come è stato il suo coming out con suo padre: «Andavo già all’università, lui chiedeva “perché non vuoi dirmi chi è? È un drogato? Sarà mica in galera?”. Gli dissi che era una donna e lui: “Ma vaffa… mi hai fatto spaventare, non potevi dirlo subito?”». Purtroppo la sua storia d’amore con Alessandra, la sua ex compagna, è terminata, ma le due si sono lasciate da persone intelligenti: «Io e Alessandra ci siamo dette che vivere con trasparenza la separazione era il passo successivo della nostra battaglia per la normalità. Bisogna mostrare che certi diritti si possono esercitare anche quando la legge non aiuta». Quindi la figlia di Vecchioni conclude la sua intervista al Corriere con un bel messaggio: «È fondamentale che la società ti dia una mano, perciò ogni opera di sensibilizzazione è preziosa».

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