Inevitabilmente arriva la pronta replica dell’ex Segretario dem Matteo Renzi dopo la “tirata d’orecchie” fatta da Franceschini sull’accordo o meno con il Movimento 5Stelle ad inizio legislatura: per l’ex Ministro “i popcorn hanno portato la Lega al 35%” mentre per Renzi l’ipotesi di allargarsi ai 5Stelle è una vera e propria “bestemmia” politica. Ecco la dura risposta sui social di poco fa: «Tutte le volte che faccio una intervista contro Salvini e Di Maio parte qualcuno dal PD che mi attacca. Ci sono abituato, non è più un problema. E mentre io ieri sera difendevo la comunità di donne e uomini del PD dalle schifose strumentalizzazioni di Di Maio sulla vicenda dei poveri bambini di Bibbiano, altri aprivano ai grillini. Penso che il PD dovrebbe occuparsi di fare opposizione al Governo, non a me». In 3 lunghi punti l’ex Premier spiega perché se il Pd vuole aprire al M5s lo potrà fare ma “senzadime”: «Mi sono dimesso dalla guida del Governo tre anni fa, mi sono dimesso dalla segreteria un anno e mezzo fa: mi sono dimesso, io, che pure ho vinto a casa mia, a differenza di chi è sempre lì, dai tempi del Governo D’Alema, a spiegarci come va il mondo dopo aver perso tutto. Sicuramente è comodo considerarmi l’alibi ma io non sono più la guida del PD da più di un anno.». Le parole di Franceschini hanno avuto l’effetto da un lato di far esplodere la polemica interna ai dem a pochi giorni dalla Direzione Nazionale, dall’altro ha di fatto “unito” Renzi e Zingaretti almeno per un pomeriggio: «Nessun governo con il M5S è alle porte e nessun governo con il M5S è l’obiettivo del Pd. Questo anche Franceschini lo dice in modo chiarissimo» ha spiegato il Segretario Pd intervenendo ad un evento di Roma. Il messaggio è però rivolto non solo a Franceschini e a tutti i “filo-M5s” interni al partito, ma ancora al nemico Renzi: «Il mio appello è dunque combattere per il nostro Paese perché ci vogliono distrarre dai loro disastri e da una agenda che anche questa settimana è molto pericolosa. Direi di evitare tempeste che a volte sono nei bicchieri d’acqua. Concentriamoci questa settimana nella nostra funzione di opposizione». Il senso di possibile scissione all’orizzonte torna a pesare e non poco sulla testa del secondo partito per consensi in Italia.



FRANCESCHINI APRE AL M5S E ATTACCA RENZI

Le acque più agitate – paradossalmente nel momento di massimo scontro interno al Governo fra Lega e M5s – al momento si trovano in casa Pd: il continuo scontro a distanza Renzi-Zingaretti praticamente su tutte le decisioni da prendere sta rendendo la Direzione Nazionale dem di venerdì prossimo l’ennesimo appuntamento da “potenziale resa dei conti”. L’ipotesi di “inciucio” con i 5Stelle “svelato” da Renzi con il piano studiato la scorsa settimana sulla mozione di sfiducia a Salvini ha fatto rumore, con il Segretario dem che ha preso ancora più distanza dall’ex Premier preparando le “contromosse”. Oggi Dario Franceschini, già negli scorsi giorni finito nella bufera per una possibile “triangolazione” in Europa per far cadere Salvini e andare al Governo con i 5Stelle di Fico e Di Maio, nell’intervista al Corriere della Sera ha sollevato un vero e proprio vespaio “scoprendo le carte” delle mire di una parte del Partito Democratico più incline all’accordo con i grillini. «Da parte di Renzi c’è stata più volte la rivendicazione orgogliosa di aver lasciato che Lega e 5 Stelle facessero il governo. Io credo che quella sia la madre di tutti gli errori. Sì, un grande sbaglio non avere fatto tutto quello che avremmo potuto fare per evitare la saldatura di Lega e 5 Stelle. Pensiamo ai danni che sono stati fatti in questo anno: danni materiali a famiglie, lavoratori, migranti, all’economia italiana e al sistema di valori condivisi del Paese», attacca l’ex Ministro della Cultura proprio sotto i Governi Renzi e Gentiloni.



DI MAIO REPLICA A FRANCESCHINI “MAI COL PD”

Per Franceschini è un errore quello che fa Renzi nel mettere sullo stesso piano di scontro Lega e M5s, «Io vedo come tutti i limiti enormi dei Cinque Stelle, vedo i toni insopportabili, vedo l’incapacità nell’azione di governo, vedo la disgustosa strumentalizzazione della vicenda di Bibbiano, ma non posso non metterli su due piani diversi. Il reddito di cittadinanza o il ‘no’ alla Tav sono errori politici ma non sono la stessa cosa del far morire la gente in mare o dell’accendere l’odio, che è ciò che Salvini fa ogni giorno». Ed ecco allora la proposta che ha fatto sollevare sulla poltrona Renzi, i renziani e anche parte del M5s: «Penso a un arco costituzionale, come per Dc e Pci. Senza ricostruire il campo di centrosinistra e la ricerca di potenziali alleati, difficilmente il Pd con il proporzionale può arrivare al 51%». Il fronte del “#senzadime” avanzato da Renzi in opposizione alle mire del Pd di voler trattare con i 5Stelle per eliminare politicamente Salvini si allarga in queste ore: Calenda attacca «Continuiamo a farci del male. Mi raccomando», Sandro Gozi non le manda dire «Caro Franceschini anche i partiti di Orban e Kaczyński hanno votato @vonderleyen. Vogliamo fare una maggioranza ‘europeista’ anche con loro? Su #Russia Stato di diritto #Venezuela #FakeNews ad esempio, che si fa con #M5S? Ci mettiamo tutti il gilet giallo?». Ma è anche Luigi Di Maio a ribellarsi all’idea di un possibile accordo tra dem e 5Stelle: «Ultimamente i giornali non fanno altro che scrivere di un’alleanza tra Pd e MoVimento in procinto di decollare… Quanta fantasia, noi siamo orgogliosamente diversi da certe forze politiche che quando hanno avuto la possibilità di governare invece di tutelare il nostro Paese hanno pensato bene di svenderlo all’Europa e di portare avanti politiche d’austerità che hanno prodotto povertà e disoccupazione». Non solo, prosegue l’invettiva sui casi orrendi degli affidi illeciti di Bibbiano «Noi siamo orgogliosamente diversi da certe forze politiche che non hanno avuto il coraggio di prendere una posizione ben precisa dopo lo scandalo sugli affidi dei minori di Bibbiano e che vedono propri esponenti coinvolti in questa drammatica vicenda […] Noi siamo profondamente diversi da questi individui che hanno tradito la fiducia degli italiani!».

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