Francesco Baccini, dalla prematura scomparsa del padre ai sacrifici per la musica

Francesco Baccini – ospite oggi a La Volta Buona di Caterina Balivo – ha ripercorso la sua carriera ricca di successi e soddisfazioni, menzionando anche diversi aneddoti legati ai suoi affetti e dunque alla vita privata. Il cantautore è dunque partito da lontano, quando da ragazzo ha dovuto far fronte alla prematura scomparsa di suo padre. “Ho cominciato a lavorare presto perché mio padre è morto giovane, mi sono trovato ad essere il capofamiglia a 15 anni è sono andato a lavorare al porto al suo posto. Chiaramente era una vita che non mi piaceva perché volevo vivere di musica”.



La voglia di rincorrere il sogno della musica è stato però più forte degli ostacoli, come dimostrato dal racconto di Francesco Baccini. “Com’era lavorare al porto? Piuttosto dura, passai anche per gli uffici… Presi dunque una decisione drastica, mi licenziai e scappai di casa andando a dormire in macchina. Andai a Milano dove c’erano le case discografiche più importanti, ma ero talmente convinto di quello che stavo facendo che con la volontà puoi tirare giù le montagne…”. Il cantautore ha poi aggiunto: “La mia volta buona? Caterina Caselli mi mette sotto contratto dopo aver vinto una specie di concorso, io però la buttavo sull’ironia e loro mi dicevano: ‘L’ironia non vende?’. Finchè non ho incontrato la persona che mi ha cambiato la vita, Vincenzo Mollica. Devo molto a lui… Dopo avermi sentito chiamò Caterina Caselli, non so cosa le disse, so solo che dal giorno dopo potevo fare finalmente un disco come volevo io”.

Francesco Baccini: “Con mio figlio ho un bel rapporto, parliamo davvero tanto…”

Proseguendo nell’intervista a La Volta Buona, Francesco Baccini ha ricordato anche la sua esperienza al Festival di Sanremo, condita da un particolare aneddoto: “Andai a Sanremo perché me ne volevo andare dalla mia casa discografica, proposi di togliere due dischi dal contratto visto che nessuno voleva andarci a differenza mia. Volevo sentirmi libero di scrivere e fare ciò che voglio…”. A proposito delle nuove leve della musica ha invece asserito: “I giovani di oggi? Io sono nemico dei talent perché per me il successo deve passare per la gavetta, è come se tu ti iscrivi a medicina e ti danno una clinica. Questi ragazzi si trovano in un successo improvviso dato dalla televisione… Essere intonati non vuol dire aver talento, questi programmi fanno parte del gioco della televisione. I tempi sono cambiati? Si, ma in peggio…”.

In conclusione, Francesco Baccini ha descritto con parole toccanti il suo rapporto con suo figlio: “Abbiamo un bel rapporto, ci parliamo davvero tanto. Ho saputo di essere padre lui aveva già due anni e mezzo, la prima cosa che ho pensato guardando la foto è stata: ‘Voglio incontrarlo domani mattina’. Da lì è iniziato questo rapporto con lui e mi sono chiesto: ‘Come devo comportarmi?’, così ho pensato di seguire l’esempio di mio padre…”.