Nuove grandissime emozioni dal nuoto per l’Italia alle Paralimpiadi di Tokyo 2020: solo pochi istanti fa Francesco Bocciardo ha vinto la medaglia d’oro anche nella gara dei 100m stile libero maschili nella categoria S5. Per il nuotatore ligure un incredibile trionfo in vasca nipponica, che si va aggiungere al titolo vinto solo ieri nei 200m stile libero: solo 24 ore fa è stata infatti ancora medaglia d’oro per l’azzurro, che pure in finale non si è accontentato ed è andato a segnare il nuovo record paralimpico di 2’26.76. Davvero un due giorni straordinari per Francesco Bocciardo, che pure non ha concluso qui, con due medaglie e due titoli paralimpici, la sua avventurare nipponica. Il ligure infatti è pure iscritto alla gara di 100m rana SB54 come alla staffetta 4x50m stile libero maschile e chissà che per lui (e per la nostra gioia) possano arrivare altri pesantissimi riconoscimenti.
FRANCESCO BOCCIARDO: SACRIFICI E TRIONFI DEL LIGURE
Ad appena due giorni dalla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Tokyo 2020, la vasca nipponica ha già in Francesco Bocciardo il suo eccezionale protagonista: il ligure ha già vinto due ori e siglato un record paralimpico e promette di darci ancora soddisfazioni. Dopo tutto l’azzurro è davvero atleta che non molla mai: affetto da diplegia spastica, Bocciardo si avvicinato al nuoto come forma di terapia e nell’acqua ha raccolto fin qui soddisfazioni incredibili, lavorando ogni giorno con grandissimo sacrificio e passione. Dall’oro a Rio 2016 nei 400m stile libero fino alla pioggia di medaglie vinte agli Europei di Dublino nel 2018 e ora il doppio riconoscimento alle Paralimpiadi di Tokyo 2020: un cammino e una carriera già eccezionale per il nuotatore classe 1994, che pure conserva la sua umiltà. Lo abbiamo visto ieri, dopo la finale vinta con l’oro e il record nei 200m stil libero (e dove ha staccato di quasi 9 secondi tutti i rivali), quando Bocciardo ha dichiarato ai microfoni della federazione: “Posso farcela, mi sono detto, proviamoci. Mi facevano male le braccia, ma ho stretto i denti. Vorrei ringraziare in primis il mio allenatore, il direttore tecnico Riccardo Vernole, la mia ragazza e la Federazione. Non mi aspettavo di vincere l’oro, sono davvero profondamente felice e grato a tutti coloro che con pazienza mi sono stati accanto anche nei momenti meno sereni che ho attraversato”. Sacrificio, umiltà, lavoro e riconoscenza; queste le carte del campionissimo di Genova che lo hanno portato fin qui: e chissà dove ancora potrà arrivare.