Cautela sul vaccino ai bambini, netto Francesco Broccolo. Il virologo dell’Università di Milano – Bicocca ai microfoni di Piazzapulita ha parlato della sua situazione da padre, ancor prima che da medico: «Io ho bambini piccoli, di 13 e di 8 anni. La bambina di 13 anni è stata vaccinata, sul bambino di 8 anni ci sto pensando: sto valutando i rapporti rischi-benefici. Sul rapporto dei benefici, si mette nel computo benefici individuali e benefici della collettività».
Francesco Broccolo ha poi acceso i riflettori sui dati disponibili: «I vaccini attuali sono perfetti per la malattia, cioè al 96% sulla variante sudafricana e sulla variante Delta coprono dalla malattia grave per cinque mesi così. Dopo sei mesi iniziano a calare all’88%, dopo sette mesi al 55%. Sull’infezione purtroppo coprono al 77%, dopo qualche mese decade la protezione all’infezione, arrivando al 20% dopo cinque mesi».
FRANCESCO BROCCOLO: “”
Francesco Broccolo ha poi commentato così la “dicotomia” tra vantaggio individuale e vantaggio collettivo legato alla vaccinazione dei più piccoli: «Se i bambini si ammalano gravemente raramente e sono curabili, mi chiedo: quali sono i reali benefici, visto che il vaccino non riesce a bloccare l’infezione e la trasmissione? Ieri è uscito un altro lavoro in cui vaccinati e non vaccinati hanno la carica alta. Qual è il vantaggio? Si parla di vantaggio della collettività, ma per un farmaco per sua definizione deve essere valutato il beneficio dell’individuo e non della società». Francesco Broccolo ha poi concluso: «Il tema della collettività non deve essere trascurato, ma allora a questo punto ragioniamo su un obbligo di vaccinazione nei pazienti che finiscono in terapia intensiva».