Il noto generale Garofalo, ex comandante dei Ris, ed opinionista fisso di Quarto Grado, si è soffermato sul blog del magazine Oggi su un caso di cronaca nera avvenuto a fine anno in quel di Suzzara, in provincia di Mantova, in un garage, con protagonista Francesco Capuano. L’ex bidello campano, di anni 79, è stato raggiunto da una serie di colpi di pistola che l’hanno ucciso. Per Garofalo tutto fa pensare ad una esecuzione da parte di qualche gruppo criminale, ma scavando nel passato del povero ex dipendente scolastico gli inquirenti non hanno trovato nulla di compromettente che possa far pensare ad un qualche “giro strano”.
La mattina del 23 dicembre scorso, a poche ore dal Natale 2024, l’uomo si era fatto accompagnare dalla figlia Rosa con cui viveva, per aprire il garage e mettersi alla guida della sua Fiat Panda. Doveva andare a fare la spesa, ma mentre la figlia si è allontanata per un contrattempo, qualcuno si è introdotto nel garage ed ha appunto sparato a Capuano, lasciandolo senza vita sul posto.
FRANCESCO CAPUANO, BIDELLO UCCISO A SUZZARA: L’OMICIDIO DEL 1998
Da quel giorno è scattata la caccia all’uomo ma l’assassino non è finora stato scoperto e per Garofalo tutto fa pensare ad un omicidio studiato nei minimi termini. Il caso è decisamente complicato anche perchè gli investigatori non riescono a risalire al possibile movente, e il mistero si è infittito quando è emerso che nello stesso garage si è verificato un altro omicidio, quello del 41enne Dario Brioni, assassinato il 25 marzo del 1998, ammazzato dopo alcune coltellate e killer mai scoperto.
Una macabra coincidenza o c’è un link fra i due episodi di cronaca nera? I due omicidi appaiono completamente diversi, ma il fatto che entrambi i killer siano fino ad ora a piede libero e abbiano agito nello stesso garage, fa comunque pensare.
FRANCESCO CAPUANO, BIDELLO UCCISO A SUZZARA: CACCIA ALL’ARMA
I carabinieri hanno già sentito i figli della vittima nonché i vicini di casa e tutti coloro che hanno avuto dei rapporti con lo stesso bidello. Le forze dell’ordine stanno anche indagando in Campania, la terra di cui lo stesso Capuano era originario, e si sta soprattutto cercando l’arma del delitto, al momento non ancora ritrovata. Notizie importanti potrebbero arrivare dall’autopsia, che non servirà a stabilire la causa di morte quanto il calibro delle cartucce utilizzate, visto che l’assassino ha raccolto tutti i bossoli, evitando di lasciare tracce che avrebbero potuto comprometterlo.
Anche per questo chi indaga propende per l’uso di un revolver, che non espelle i bossoli ma li lascia nel tamburo, ma nulla è comunque da lasciare al caso. Per Garofalo il riconoscimento dell’arma è molto importante in quanto dalla stessa si potrebbe risalire ad eventuali altri crimini commessi sempre con la stessa pistola, attraverso la banca dati di balistica. Si cercano infine eventuali tracce biologiche lasciate dal killer, ma il giallo resta al momento complesso.