Carlalberto Cimenti, detto ‘Cala’, alpinista e compagno di avventura di Francesco Cassardo, al pari dei familiari di quest’ultimo è tra coloro che ha potuto realmente tirare un sospiro di sollievo per il lieto fine che ha avuto l’intera vicenda: “”E’ finita, ce l’abbiamo fatta”, esulta oggi, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa. Il suo compagno di cordata rimasto ferito, è stato trasportato all’ospedale di Skardu e le sue condizioni destano meno preoccupazione rispetto a quanto inizialmente ipotizzato. Cala ha poi proseguito, parlando dei colleghi giunti in loro soccorso: “Denis Urubko, Don Bowie e i due polacchi Jarek e Januscius sono stati degli angeli, senza di loro non ce l’avremmo mai fatta e Francesco non sarebbe riuscito a passare un’altra notte a 6.300 metri. I ragazzi si sono resi subito disponibili al recupero, hanno fatto tutto ciò che potevano. Avevano appena terminato di scalare un 8.000 e sono corsi da noi”. A detta dell’alpinista, Don avrebbe addirittura rinunciato alla sua missione per salvare Cassardo: “L’elicottero non sarebbe mai riuscito a venirci a prelevare, c’erano troppi seracchi, i soccorsi via terra sono stati fondamentali come per Fra lo è stato l’ossigeno messo a disposizione da Denis”, ha chiosato un sempre riconoscente Cala. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FARNESINA “STA MEGLIO DEL PREVISTO”
Giungono ulteriori novità in merito alle condizioni di salute dell’alpinista Francesco Cassardo, soccorso nelle passate ore grazie all’intervento di un elicottero messo a disposizione dalle autorità pachistane (nonostante le accuse dei familiari circa gli evidenti ritardi). Al momento il giovane medico torinese sarebbe ricoverato “Combined Military Hopistal” della città di Skardu e le sue condizioni, spiega l’agenzia Nova, sarebbero addirittura migliori di quanto inizialmente previsto. Lo rivela la Farnesina in una nota diffusa in questi minuti. Cassardo è al momento cosciente, gli sono state riscontrate alcune fratture e sono in corso tutti gli accertamenti del caso al fine di verificare tutto il quadro clinico complessivo. La Farnesina, a nome del ministro Enzo Moavero, ha ringraziato le autorità pakistane per l’intervento. Intanto, l’Ambasciata in Pakistan sta seguendo da vicino gli aggiornamenti sulle condizioni di salute dell’alpinista ferito insieme ai responsabili dell’ospedale, in costante contatto con l’ambasciata italiana, l’unità di crisi della Farnesina e gli stessi familiari del giovane. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MADRE “STA MEGLIO MA SOCCORSI…”
La famiglia di Francesco Cassardo ha potuto tirare un sospiro di sollievo dopo la notizia del salvataggio del giovane alpinista torinese ferito in Pakistan dopo essere precipitato dal Gasherbrum VII. Loredana Trinchieri, raggiunta dal Corriere della Sera, ha commentato: “Sappiamo che Francesco sta meglio, ma i soccorsi hanno tardato troppo”. Dopo aver appreso della caduta e delle condizioni gravi del figlio per l’intera famiglia Cassardo è iniziato un vero incubo: “Ci hanno detto che Francesco aveva subito un grave trauma cranico e aveva perso momentaneamente la vista. Ci siamo subiti messi in contatto con il Pakistan, ci hanno assicurato che un elicottero sarebbe andato a prenderlo, ma nostro figlio è rimasto lì troppo tempo”, ha tuonato oggi la madre. La donna ha spiegato di aver garantito il pagamento dei soccorsi purché il salvataggio avvenisse in tempi brevi: “eravamo pronti a inviare un bonifico, ma l’elicottero non è decollato con una serie di giustificazioni assurde. Pare che l’intervento di recupero di Francesco fosse l’ottavo nella graduatoria delle priorità”, ha rivelato. Ora però, Francesco finalmente è salvo e la sua famiglia spera di poterlo riavere presto a casa. Intanto la moglie di Cala Cimenti ha riferito notizie positive circa le sue condizioni: “Mi ha detto che ha ripreso la vista ed è lucido e orientato. È stato lui stesso a dire che avrebbe bisogno di una Tac per escludere un ematoma cerebrale. È un buon segno, ma deve essere ricoverato al più presto in ospedale”, ha commentato il padre di Francesco. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PORTATO IN OSPEDALE A SKARDU
E’ stato recuperato Francesco Cassardo, l’alpinista torinese che era rimasto bloccato sul Gasherbrum VII, ferito dopo una caduta di svariati metri. Dopo ore di angoscia, in cui si è temuto si potesse ripetere quanto accaduto a Nardi e Ballard lo scorso marzo (bloccati e poi morti sul Nanga Parbat) alla fine gli elicotteri sono riusciti ad intervenire, recuperando lo scalatore di cui sopra. Cassardo era bloccato da due giorni assieme ad un compagno di cordata, e i due erano stati raggiunti da altri due alpinisti, che avevano portato il ferito più a valle. Il torinese è stato portato in ospedale nell’area di Skardu, nel Gilgit Baltista, con l’elisoccorso, come comunicato da un funzionario del Club Alpino del Pakistan, e in questi istanti è affidato ai medici che cercheranno di capire la gravità della situazione. Gli altri scalatori, invece, scenderanno a piedi a valle, in perfetta sicurezza. Le condizioni di Cassardo, al cui fianco è sempre rimasto Cala Cimenti, sono gravi, ma lo stesso è sempre rimasto cosciente: una sorta di mezzo miracolo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FRANCESCO CASSARDO RECUPERATO ALPINISTA FERITO
All’alba di oggi Francesco Cassardo, giovane alpinista italiano rimasto ferito in Pakistan lo scorso sabato è stato recuperato da un elicottero. Il mezzo, come spiega Gazzetta.it, è stato messo a disposizione dalle autorità pachistane che lo porteranno ora a Skardu. Ne dà notizia il compagno di cordata, Cala Cimenti, che nelle ultime ore è rimasto vicino all’amico prestando i primi soccorsi. “Francesco è sull’elicottero verso Skardu”, ha fatto sapere sulla sua pagina Facebook Cimenti. I due alpinisti erano stati raggiunti a piedi da altri colleghi partiti dal campo base per soccorrere il torinese e che hanno poi portato il ferito più a valle improvvisando una slitta per poterlo trasportare. Qui poi il gruppo ha raggiunto il punto in cui Cimenti aveva lasciato la tenda prima di imbattersi nel Gasherbrum VII, dove però Cassardo è stato vittima di una caduta. Dopo il trasporto di Cassardo, gli altri tre alpinisti, spiega l’Ansa, riscenderanno a piedi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CASSARDO PORTATO DA SLITTA DI FORTUNA
I soccorritori partiti nelle ultime ore sono riusciti a raggiungere Cassardo e Cala Cimenti e tramite una slitta di fortuna costruita al momento sono stati in grado di trasportare a valle l’alpinista ferito sulla cima del Pakistan: come spiega Il Secolo XIX, il gruppo ha poi raggiunto il luogo in cui Cimenti aveva lasciato la tenda prima di affrontare il Gasherbrum VII. L’intenzione ora è di trascorrervi la notte nell’attesa dell’eventuale arrivo di un elicottero, visti i ritardi al momento delle autorità pakistane: «Arrivati Denis e Dan a piedi, mi hanno detto che stanno arrivando altri 2 polacchi ad aiutarci.. Visto che l’elicottero non arriva abbiamo deciso di portarlo giù a piedi. Probabilmente cammineremo tutta la notte ma portiamo Francesco in salvo» è stato l’ultimo messaggio mandato questo pomeriggio dal compagno di scalata di Francesco Cassardo, nonché campione celebre alpinista Cala Cimenti. Secondo quanto riportato da una nota delle autorità locali, gli elicotteri non sarebbero intervenuti perché la quota dell’incidente era di 6200 metri, circa mille metri oltre il limite consentito di sicurezza delle attività aeree dei velivoli pachistane durante la stagione del caldo. Poco fa è uscita anche una nota della Farnesina che prova a far luce sui prossimi passi da fare per salvare le sorti e la vita di Cassardo, ferito in maniera grave: «In relazione all’incidente occorso sul Nanga Parbat su immediato e costante impulso del ministro Enzo Moavero, la Farnesina e l’Ambasciata d’Italia in Pakistan si sono attivate da ieri presso le Autorità locali, ottenendo l’intervento di soccorso tramite elicottero. Secondo quanto ci è stato comunicato, ragioni imperative di carattere tecnico hanno reso sinora impossibile tale intervento, perchè gli elicotteri a disposizione delle unità di soccorso pakistane non hanno potuto effettuare in sicurezza l’operazione considerata l’alta quota dove si trova Cassardo. Le istruzioni del ministro all’ambasciatore sono di impegnarsi al massimo affinché si lavori senza sosta per assicurare i soccorsi necessari».
ORE DISPERATE PER LE RICERCHE
Dallo scorso sabato, l’alpinista italiano Francesco Cassardo, è bloccato in Pakistan e gravemente ferito dopo una caduta di 500 metri sul Gasherbrum VII. L’uomo si trova insieme al collega Cala Cimenti, a 6300 metri di altezza. Nel pomeriggio di ieri, come riferisce Corriere della Sera, Cassardo è precipitato ma fortunatamente Cala, che si trovava in quel momento più in giù, è fortunatamente riuscito a raggiungerlo e prestargli i primi soccorsi, ma le condizioni dell’uomo risultano gravi. I due alpinisti hanno trascorso insieme l’intera notte ma le difficoltà non sono certamente mancate, come confermato nelle passate ore sulla pagina Facebook di Cala: “È stata una notte lunghissima, non abbiamo mai smesso di lavorare per poter mobilitare i soccorsi per il recupero di Francesco”. “I medici con cui sono in contatto ci hanno dato il supporto necessario affinché Cala riuscisse ad aiutarlo a passare questa notte nel migliore dei modi”, si legge ancora. Le condizioni di Francesco sono definite “gravi ma stazionarie”, sebbene sia “vigile e lucido”. Essendo medico, spiega la pagina Facebook, è in grado di valutare le sue condizioni e fornire importanti indicazioni sul da farsi.
FRANCESCO CASSARDO ALPINISTA FERITO IN PAKISTAN: ATTESA PER I SOCCORSI
Era atteso per questa mattina l’elicottero che avrebbe dovuto soccorrere l’alpinista ferito in Pakistan ma all’alba di oggi non è giunto nessuno nonostante le continue richieste e l’impegno della famiglia ad accollarsi tutte le spese dell’intervento. ” Il volo di soccorso ha subito ritardi a causa di alcuni problemi burocratici risolti grazie all’intervento dell’ambasciata italiana in Pakistan, alla famiglia di Francesco e al coordinamento di Da Polenza. A complicare ulteriormente la situazione un’altra operazione di soccorso ed evacuazione su K2 e Broad Peak, dove sono attualmente impegnati i mezzi aerei”, fa sapere la pagina di Cala. Intanto i familiari di Francesco Cassardo, nello specifico il fratello Stefano, ha rivolto un messaggio al ministro Moavero: “Signor ministro, la prego mi aiuti. Ci aiuti. Mio fratello sta morendo. Siamo arrivati al limite. Se non si alzerà presto un elicottero morirà. Ogni minuto perso è una probabilità in meno di salvarsi per Francesco. Finora ogni intervento del nostro ambasciatore non ha sbloccato la situazione. Chiedo a lei, signor ministro, di fare qualcosa, qualsiasi cosa, per provare a salvarlo”. Nel pomeriggio di oggi, spiega l’Ansa, i due alpinisti sono stati raggiunti da colleghi partiti in mattinata dal campo base del Gasherbrum VII. Gli elicotteri, invece, si spera possano arrivare domani mattina o anche prima, in quanto le condizioni di Cassardo, seppur vigile, risultano gravi.