Francesco Venditti: il rapporto con i genitori Antonello Venditti e Simona Izzo
Francesco Venditti è nato dall’amore tra Antonello Venditti e la ex moglie Simona Izzo. A lui è dedicato il brano “Peppino, Peppino figlio dell’amore, in quale vicolo di strada arriverà il tuo amore” di Antonello Venditti. Eppure l’infanzia di Francesco non è stata semplice. Proprio l’attore, ospite di Caterina Balivo, ha ricordato i primi anni di vita: “ho un ricordo nitidissimo di mio padre e della sua casa a Trastevere e ricordo che il sabato e la domenica andavo da mio padre e la mattina lui suonava aprendo le finestre e cantava prima di andare allo stadio facendo un piccolo concerto per i trasteverini”. Non solo, parlando della musica ha confessato: “io la musica l’ho odiata perché era la cosa che mi portava via mio padre. Però è anche vero che attraverso le sue canzoni con il tempo ho imparato a conoscerlo. Poi mio padre è riuscito a darmi delle cose anche senza volerlo cioè io sapevo che lui c’era anche quando non c’era”.
Nato in una famiglia d’artisti, Francesco ha poi parlato del rapporto con la madre Simona Izzo: “siamo stati molto viziati perché tutti i componenti della mia famiglia c’erano sempre. Io penso che una mamma vada solo assecondata anche se ritengo che lei dia consigli anche quando non vengono richiesti. In questi anni mi sono difeso andando in analisi perché è un modo di avvicinarsi a sé stessi”.
Francesco Venditti: “Se i miei genitori non si fossero separati sarei stato peggio di quello che sono”
Il rapporto di Francesco Venditti con la mamma Simona Izzo è davvero speciale. “Lei è l’essenza di quello che è la madre per un figlio maschio, solo che lei ha sempre dato consigli non richiesti, che a volte un figlio percepisce come giudizi, per questo io evito di avere lo stesso atteggiamento con i miei di figli. Però le voglio molto bene” – ha detto l’attore. La separazione dei genitori è stato un momento difficile, ma ha ammesso: “se i miei genitori non si fossero separati sarei stato peggio di quello che sono”.
Ricordando proprio quegli anni, Francesco ha ammesso di essersi curato con l’analisi: “negli anni da loro mi sono difeso con l’analisi, che mi ha aiutato per capirli e mi ha avvicinato a me stesso. Ricordo che la cosa che mi faceva soffrire era l’essere un po’ nomade, avere un armadio da mamma, uno da papà uno dai nonni”.