Francesco Cicchella, comico e musicista, si racconta a “Ciao Maschio” definendosi “duttile” e spiega: “Cerco di essere un artista versatile, eclettico. Cerco di spaziare tra la musica e la comicità. Nella vita anche ho tanti interessi, tante passioni, tanti hobby. Ho la capacità di entrare subito nel vivo delle cose, è difficile che ci sia qualcosa che non riesco proprio a fare. E poi anche nel privato delle relazioni mi adatto molto ai contesti, alle relazioni. Con le donne invece sono un po’ più esigente”.



Francesco Cicchella ha perso il papà molto presto, a quattordici anni: “Mi ha fatto maturare molto in fretta. Io sono il quinto di cinque figli, sono il più piccolo: con il primo ho 22 anni di differenza, con il quarto 12. Quando è morto papà, loro avevano già le loro famiglie, erano sposati. E quando subisci un lutto così, devi prendere qualcosa da qualche altra parte. Loro si sono rifugiati nelle rispettive famiglie, mentre mia madre ha perso l’uomo della sua vita, c’era solo lui. Io mi sono guardato intorno e ho cercato di pesare il meno possibile su di lei, cercando di darle meno pensieri possibili. Ho cercato di diventare indipendente, a 15 anni ho fatto le prime serate di pianobar”.



Francesco Cicchella: “Ero bravo a scuola, si prospettava un futuro in azienda”

Francesco Cicchella, ricordando ancora il papà scomparso quando non era neppure adolescente, racconta: “Mio padre non ha fatto in tempo a vedermi sul palco. Verso i 14-15 anni ho cominciato a fare le prime serate amatoriali sul palco. Mi ha visto però studiare pianoforte perché ho iniziato a 8 anni. Lui ci teneva tanto che imparassi lo strumento, ogni tanto mi cazziava anche quando non mi allenavo. Mia madre ancora oggi viene a propormi il posto fisso, i concorsi nelle forze armate… Quindi presumo che anche mio padre avesse questa idea. Io ero pure bravo a scuola, si prospettava per me un futuro fatto di laurea e posto in azienda”.



Descrivendo altri aspetti del suo carattere, Francesco Cicchella racconta: “Sono sempre stato competitivo, mi sfido molto per vedere se riesco a superare i miei limiti e raggiungere gli obiettivi che mi pongo. E lo sono anche con gli altri. Sono competitivo ma rispettoso delle regole, non mi piace vincere a tutti i costi, mi piace la competizione sana. Ho sempre detto che il mio sogno era avere uno spettacolo a teatro e un pubblico disposto a venirmi a vedere. Questo obiettivo l’ho già raggiunto, se te ne devo dire un altro, è avere uno show tutto mio”. Infine, Francesco si definisce anche un “procrastinatore” con tante cose quotidiane, che poi “si accumulano tutte insieme e poi arriva un giorno in cui mi devo rimboccare le maniche e farle tutte insieme”.