Francesco Cozza, ex calciatore noto come “Ciccio” Cozza, nonché allenatore e bandiera della Reggina, è finito all’interno di un’inchiesta sulla ‘ndrangheta e gli affari nell’edilizia e nei supermercati. È indagato, infatti, per associazione a delinquere, aggravata dal favoreggiamento alla criminalità organizzata. Tale inchiesta ha portato a 12 arresti tra imprenditori e un ex consigliere comunale. A guidare l’operazione denominata “Planning” la Dda e la Guardia di Finanza di Reggio Calabria.
Sono emerse infiltrazioni da parte di alcune famiglie della ‘ndrangheta nel settore edile e della grande distribuzione alimentare. I procuratori Giovanni Bombardieri, Stefano Musolino e Walter Ignazitto ritengono che si sarebbe formato una specie di sodalizio tra alcuni imprenditori e affiliati alla criminalità organizzata per commettere «una pluralità di delitti di trasferimento fraudolenti di valori, riciclaggio e autoriciclaggio».
OPERAZIONE PLANNING: SEQUESTRATI BENI PER 32 MILIONI DI EURO
Francesco “Ciccio” Cozza, ex marito di Manila Nazzaro da cui ha avuto due figli, secondo quanto riportato da Open, sarebbe coinvolto in illeciti che riguarderebbero la realizzazione di alcuni centri commerciali in Abruzzo tramite la società Business Group. Nel complesso, sono stati sequestrati beni per un valore di 32 milioni di euro. Ad esempio, 27 imprese, di cui una con sede in Slovenia e un’altra in Romania, 31 unità immobiliari e varie quote societarie.
Tra le 12 persone arrestate c’è Domenico Suraci, ex consigliere comunale di Reggio Calabria noto come “Dominique”. Ora si trova in custodia cautelare in carcere. Stessa misura per gli imprenditori Francesco Armeni, Andrea Chilà, Domenico Gallo, Giampieri Gangemi, Sergio Gangemi, Fortunato Martino e Antonino. Invece sono ai domiciliari Gaetano Coppola, Roberto Di Giambattista, Vincenzo Lo Giudice e Giuseppe Antonio Milasi.