Francesco Facchinetti contro il bullismo: non la prima volta per il celebre showman figlio d’arte, che anzi sui social network si è fatto una discreta fama di “moralizzatore”. Ovvero, la denuncia di fatti e comportamenti che secondo lui vanno sempre condannati, anche in maniera dura (e che non ha mancato di rifilare una frecciata ai racconti “vip” della quarantena da Coronavirus): come in questo caso, che ha riportato Il Giornale. Il video Instagram in cui si è imbattuto Facchinetti riguarda due ragazze che stavano prendendo in giro un disabile: come lui ha raccontato, lo stavano obbligando a spogliarsi era visibilmente in imbarazzo. Quello che è poi successo è che, per puro caso, una famiglia che conosce i genitori del disabile stava seguendo il video (come purtroppo accade oggi, tutto filmato in presa diretta e condiviso sui social in tempo reale) e li ha avvisati di intervenire a difesa del ragazzo che, a quanto pare, era in bagno mentre parlava con le ragazze.



Facchinetti però non si è fermato lì ma, come già fatto, ha voluto dire la sua sull’accaduto: ed è stato un fiume in piena. Intanto ha detto che episodi come questi in prima istanza non dovrebbero mai accadere ma, nel momento in cui accadono, non possono essere perdonati. Poi, usando un linguaggio abbastanza colorito ed esplicito, se l’è presa anche con i genitori (“non sono stati in grado di educarle”) ma anche con tutti coloro che si sono messi a guardare il video senza intervenire (non è dato sapere quanti fossero, ma secondo il cantante – e non solo lui – ne sarebbe bastato solo uno). La furia di Facchinetti però è stata ovviamente rivolta alle due ragazze. “Queste ragazze hanno la m… nella testa!”, frase che non ha bisogno di commenti, e poi come punizione esemplare il buon vecchio metodo della gogna in pubblica piazza: “Le si mette in piazza e le si prende a calci in c…. Specificando anche il tempo: dieci ore.



Va detto che Facchinetti alla fine si è scusato per i toni, accettando di aver esagerato; resta però il pensiero e la punizione esemplare per le due ragazze. Anzi, ha suggerito per le prossime volte, non sarebbe male istituire “un pool di persone che vada a casa a prendere queste teste di c…”, e poi ancora l’idea della piazza. Il cantante e conduttore ha poi ricordato come ai suoi tempi “quando facevi una c… le prendevi, ti usciva il sangue dal naso”, rimarcando la dose e parlando di pugni e schiaffi così da imparare. “Io sono cresciuto così e prendevo le botte”. Ecco, diciamo che magari l’umiliazione a suon di calci non è esattamente la cosa che ci viene immediatamente in mente quando si parla di educazione (al netto di qualche ceffone che chi scrive ha preso, e che ora può dire: era giustificato), ma certamente è anche vero che la denuncia di Facchinetti al bullismo ci sta tutta.

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