Francesco Facchinetti e la riflessione sulla violenza sulle donne

Francesco Facchinetti, sui social, si lascia andare ad una riflessione sul tema della violenza sulle donne. Da padre e figlio, Facchinetti riflette sulla violenza sulle donne i cui episodi sono sempre più numerosi. “Se i ragazzi si comportano in maniera sbagliata nei confronti dell’universo femminile e dei propri coetanei, di chi è la colpa? E’ molto semplice: dei genitori e dell’educazione che manca”, dice senza giri di parole il figlio di Roby Facchinetti. Convinto che tutto dipenda dall’educazione che si riceve, Facchinetti lancia così un appello ai genitori:  “Insegnate ai vostri che ci sono dei limiti“.



Poi aggiunge: “Io non faccio parte di quella falange che dice i giovani di oggi sono peggio di quelli di una volta. No, le cose brutte succedevano anche una volta” – e continua così – “C’è più esposizione del corpo e stupidamente si pensa che condividere un video fatto col consenso della propria compagna sia giusto. Ma è una cosa sbagliata: condividere un contenuto privato, intimo è come dare in cibo la donna che ami o con cui sei stato”.



Francesco Facchinetti e l’importanza dell’educazione

Quello di Francesco Facchinetti è uno sfogo lungo che ripercorre anche quella che è stata la sua giovinezza. Ripercorrendo la propria vita, Facchinetti non nasconde di aver commesso degli errori, in passato, come tutti ma di essersi salvato grazie all’educazione ricevuta. “Sono cresciuto con mia madre, la amo profondamente, sono cresciuto in mezzo alle donne. Ho passato 20 anni nel mondo della notte, ho avuto discoteche, ho suonato, sono stato dj, per anni sono andato a letto a mezzogiorno. Mi sono trovato in situazioni pericolose e da giovane, sbagliando, ho provato anche delle droghe. Mi sono ritrovato ubriaco, mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”, racconta.



CE poi svela esattamente cosa lo ha salvato permettendogli di riprendere in mano la propria vita: “L’educazione, l’etica, la morale, sapere che cosa e bello e cosa è brutto mi hanno bloccato. Ho capito che era una situazione sbagliata grazie all’educazione di mia madre, di mio padre e dei miei nonni”.