Francesco Flachi torna in campo. A 46 anni, dopo 12 di squalifica perché risultò positivo alla cocaina (per la seconda volta a un paio di stagioni di distanza). Non si è mai allontanato dal mondo del calcio, ma era “invisibile” per la Figc. Quindi, ha continuato ad allenarsi senza poter giocare, poi ha allenato grandi e piccoli, ma solo fino al venerdì, perché allo stadio non poteva entrare neppure per portarci il figlio. Ora fa parte del Signa 1914, squadra toscana di Eccellenza. È comparso nella lista della rosa senza alcun commento. Da qualche anno già collaborava col club in vari ruoli, anche nel settore giovanile, ora il terzo marcatore di sempre della Sampdoria gioca in Eccellenza.
Mancano da scontare cinque mesi di squalifica, quindi potrà scendere in campo dal 12 gennaio 2022. «Userò questo tempo per tornare in forma», ha dichiarato l’attaccante a Radio Bruno Toscana. Ha cominciato con la palestra, aggiunta alle partite di calcetto. «Devo recuperare lo smalto poi vedrò quanto potrò giocare. Di certo non per 90 minuti, ma con la mia esperienza e la qualità proverò a rispondere ad avversari più veloci», ha aggiunto Francesco Flachi.
FLACHI AL SIGNA PER GIOCARE (E ALLENARE)
L’idea è venuta al presidente Andrea Ballerini, una provocazione in realtà, insieme ad altri amici. Dicevano che Francesco Flachi non era più «bono» a giocare, quindi ora deve smentirli e tornare a sentirsi un calciatore, per provare quelle emozioni vissute negli anni passati, quando ha giocato anche con fenomeni come Batistuta e Rui Costa. La Fiorentina non lo ha mai dimenticato e lui a Firenze ha aperto una paninoteca, ma è stato anche opinionista e teleronista. La scorsa stagione era la voce tecnica delle partite di Eccellenza che il Signa mandava in onda su YouTube a causa della chiusura degli stadi.
Ma ha soprattutto cominciato ad allenare anche se non poteva prendere il patentino. Solo a gennaio, quando avrà scontato la sua squalifica e smetterà die ssere un “clandestino” del calcio, Francesco Flachi potrà iscriversi al corso di Coverciano e andare in panchina con i suoi ragazzi.