Francesco Fredella, giornalista e conduttore radiofonico, è intervenuto in collegamento audiovisivo e in qualità di ospite nel corso della puntata odierna della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, presentata da Eleonora Daniele. La sua opinione è stata richiesta in studio in merito al caso che riguarda Arianna Manzo, la ragazza, ormai quasi maggiorenne, resa tetraplegica, sorda e ipovedente da un errore medico e ribattezzata “la bambina di legno”.



Alla presenza del legale della famiglia Manzo, anch’essa collegata con il programma, Fredella non ha nascosto tutto il suo sconcerto di fronte alle tempistiche della giustizia, che finora non ha fatto pervenire alcun risarcimento, nonostante in primo grado l’ospedale “Cardarelli” di Napoli sia stato condannato al pagamento di tre milioni di euro. Il nosocomio ha fatto ricorso in appello e la prossima udienza si terrà l’11 novembre a Salerno.



FRANCESCO FREDELLA SUL CASO ARIANNA MANZO: “NON HO PAROLE, LE ISTITUZIONI DOVREBBERO ESSERCI SEMPRE”

Dopo avere udito gli ultimi sviluppi di questa vicenda annosa, ma che rappresenta una difficoltà purtroppo quotidiani per i genitori e il fratello di Arianna Manzo, Francesco Fredella ha dichiarato: “Io non ho parole, le istituzioni dovrebbero esserci sempre. Quello che si leva quest’oggi è un grido d’allarme che va avanti da quasi 18 anni. Questa ragazza vive in maniera assurda e solo grazie al supporto della famiglia: il papà non ha nemmeno più un lavoro…”.



A questo punto, il giornalista si è abbandonato a una considerazione personale, nella quale si sono rispecchiati i genitori di Arianna, ma anche la stessa Eleonora Daniele, che proprio sull’onda lunga delle parole di Fredella ha “ceduto la linea” alla famiglia Manzo per un commento: “Dov’è lo Stato, che deve aiutare i più deboli – si è domandato l’opinionista –? Questo è un impegno moralmente importante, siamo di fronte all’esigenza di una famiglia che lotta da quasi diciotto anni e mi auguro che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ascolti veramente l’appello di questi genitori e si metta in contatto al più presto con loro”.