Francesco Gabbani si racconta tra le pagine di Avvenire, tra musica, emozioni e successi che fanno cantare a squarciagola gli adulti e i bambini. Dopo il successo arrivato con la bellezza di due edizioni del Festival di Sanremo – nel 2016 nelle Nuove Proposte con ‘Amen’ e nel 2017 nei Big con ‘Occidentali’s Karma’ – Francesco Gabbani torna a parlare dei brani che l’hanno portato al successo e del suo nuovo album.
“Quando sono arrivato a Sanremo 2016 ero già in modalità ‘scrivere canzoni per altri’ e lo avrei fatto molto serenamente. Ma quando ha ascoltato Amen, il mio editore mi disse: chi se non tu può cantarla? – rivela ad Avvenire – Così, senza aspettative particolari l’ho fatto”. Poi il ripescaggio, causato da un errore tecnico nella votazione, e infine la vittoria. Da lì “si è aperta un’altra strada”. Francesco Gabbani parla del suo brano ‘Amen’ come di “qualcosa di ‘spirituale’ che “è come se mi avesse dato la risposta a tutta la passione e l’energia, anche sentimentale, che avevo messo fin lì. Perciò, quella è stata la conferma che stavo andando nella giusta direzione”. Una sorta di atto di fede. Fede in cui si riconosce, soprattutto in quella francescana: “è un modo di vivere e di agire nel quale mi ritrovo, specie per ciò che attiene al senso di comunità e il rispetto verso la natura. Lo stare insieme e condividere, tipico del francescanesimo, è fondamentale in un momento storico come questo in cui le nuove generazioni vivono a ‘testa bassa’, ostaggio dello smartphone e dei social”.
Francesco Gabbani, “la felicità per me è nel presente”
Francesco Gabbani confessa ad Avvenire il rapporto speciale e particolare con la natura, un tema che lo lega profondamente agli insegnamento di san Francesco: “per lavoro mi muovo tra Roma e Milano, ma ho scelto di rimanere a vivere sotto le mie Alpi Apuane”, una “dimensione montana” in cui può ritrovare la serenità semplicemente “passeggiando nei boschi, in cui, non mi vergogno a dirlo, mi capita di fermarmi ad abbracciare gli alberi”. Un gesto che è in realtà un “saluto a queste creature della natura”.
Ad Avvenire Francesco Gabbani rivela anche la sua ricetta per essere felici: “noi occidentali, magari senza troppo karma, spostiamo sempre in avanti l’obiettivo futuristico della felicità, mentre gli orientali credono nel ‘qui e ora’. Io mi ritrovo sempre più in questa idea di collocare la felicità nel presente” e spiega che “la gratitudine per quanto si è riusciti a fare è il modo migliore per allenarsi alla felicità”.