Francesco Guccini, fra i più rappresentativi e popolari cantautori italiani, oggi si concede poco alla vita pubblica ma non si ferma nella sua produzione musicale. Tra il 2019 e il 2020 ha pubblicato i due capitoli del progetto “Note di viaggio“, arricchendo così la sua discografia di oltre venti album pubblicati in una carriera cinquantennale. Guccini è anche scrittore e autore di colonne sonore, di fumetti e di canzoni per altri interpreti, si occupa inoltre di lessicologia, etimologia, dialettologia, teatro e tantissime altre cose.
Dal suo eremo pavanese, ha concesso un’intervista a La Repubblica durante la quale ha parlato tanto di musica, di poesia e dei giovani artisti. “Mi manca il prima e il dopo, soprattutto il dopo quando si andava a mangiare, mi mancano i musicisti e mi manca la botta, l’urlo della gente, anche se durava secondi, ma la tensione no, quella era una sofferenza”, ha esordito con queste parole sulla mancanza dei concerti, o meglio, della convivialità che ne è connessa.
Francesco Guccini e la poesia
“Non so se Dante o Guinizzelli fossero musicisti, sicuramente lo erano i provenzali, quindi in un certo senso sono gli antenati dei cantautori, quindi si può dire che io sia un esperto del ramo“. La poetica di Francesco Guccini, oggi, è apprezzata da diversi celebri autori letterari, è solito utilizzare vari registri linguistici, da quello aulico a quello popolare. Inoltre, nei suoi testi si possono trovare citazioni di grandi autori e viene toccata un’enorme quantità di temi.
La poesia ha contribuito enormemente nel suo lavoro, a La Repubblica ha detto: “Diciamo che musica e poesia si sono separate dopo, si sono specializzate, ma certi procedimenti sono continuati. Pensiamo ai libretti d’opera, ma anche noi cantautori… Per esempio un pezzo come ‘Scirocco’ l’ho scritto mentre il mio amico Flaco Biondini mi suonava la musica. Alla fine del magistrale ho scoperto i poeti del dolce stil novo, ricordavo a memoria la poesia ‘Al cor gentil reimpara sempre amore’, ero innamorato di una ragazza e le regalai un librino della Bur, ma non funzionò, fu un amore sfigatissimo”.
Francesco Guccini: “Tanti giovani cantautori che non arrivano a nessuno”
Parlando degli inizi, Guccini ha ricordato un vecchio momento televisivo in cui per la prima volta si è ritrovato con Franco Battiato, introdotti da Caterina Caselli e Giorgio Gaber: “Anche lui all’epoca si faceva chiamare Francesco, ma fu un incontro casuale, non eravamo amici. L’ho conosciuto molto meglio dopo, negli anni d’oro del Tenco, ricordo che era un gran barzellettiere, il che non ha niente a che vedere con le sue grandi qualità musicali, ma è un aspetto che mi colpì molto perché era meno prevedibile”.
Incalzato da La Repubblica sulla musica di oggi, Francesco Guccini infine ha espresso la sua opinione anche in merito ai giovani cantautori in circolazione: “Ce ne sono tantissimi. La realtà pullula di giovani cantautori, ma non arrivano a nessuno. Oggi non ascolto musica, se non per caso. Quando sono in macchina con mia moglie lei mette la radio ma io le chiedo di spegnere. E comunque il problema è che non sembrano canzoni belle o brutte, mi sembrano inutili. Ogni tanto mi viene da pensare a vecchissime canzoni come ‘Signorinella’, ‘Vecchia America’, c’erano storie, parole messe bene insieme“.