Questa sera Chi l’ha visto accenderà nuovamente i riflettori su Matteo Messina Denaro, il famigerato boss della mafia ad oggi considerato tra i latitanti più ricercati e pericolosi al mondo. Il motivo è legato alle parole destinate a far discutere, rese da Francesco Mesi, l’uomo indicato dai pentiti Sinacori e Brusca come suo autista e che proprio alla trasmissione di Rai3 condotta da Federica Sciarelli ha rilasciato una intervista. I servizi segreti, come ha rivelato, si sarebbero rivolti anche a lui nel tentativo di scoprire dove potrebbe essere il superlatitante Messina Denaro. “I servizi segreti mi hanno offerto un milione e mezzo di euro, mi hanno detto ‘ti cambiamo la vita per sapere dove si nasconde l’uomo più ricercato d’Italia’”, ha dichiarato. Mesi – che tornò dalla stessa clinica spagnola nella quale era andato il boss mafioso – ha sempre negato di aver collaborato e favorito la sua latitanza. All’inviato di Chi l’ha visto ha dichiarato a tal proposito: “Ogni cosa l’addossano a lui. Ce l’ho sempre nel cuore, è una persona perbene”.
MATTEO MESSINA DENARO, BOSS SUPER LATITANTE
Chiamato “‘U siccu” per via della sua eccessiva magrezza ma anche Diabolik, oggi Matteo Messina Denaro continua ad essere uno dei più celebri e pericolosi latitanti. Capo indiscusso della mafia trapanese, c’è chi lo considera attualmente come il boss più ricco e potente di Cosa Nostra. Stando a quanto ormai risaputo, il superlatitante oggi eserciterebbe il suo poter anche oltre i confini della sua provincia, tra cui ad Agrigento e Palermo. Come spiega ItaliaSera.it, in tanti sono convinti che il boss castelvetranese possa essere ritenuto a tutti gli effetti come il capo assoluto della mafia. Attualmente però il boss avrebbe concentrato tutta la sua energia nella propria latitanza e secondo molti si troverebbe lontano dalla sua Sicilia ed avrebbe assunto un ruolo di referente mafioso della provincia di Trapani pur senza più un ruolo attivo all’interno di Cosa Nostra. La sua latitanza è durata quasi metà della sua stessa esistenza in quanto va avanti da 26 anni. “È come un pesce cane, gli stiamo togliendo tutta l’acqua e i pesci, anche i migliori, senza l’acqua non possono campare”, ha dichiarato di recente Giuseppe Governale, capo della Direzione investigativa antimafia.
LA SUA LATITANZA
La latitanza di Matteo Messina Denaro è iniziata nell’estate del 1993. L’ultima volta fu visto durante una vacanza a Forte dei Marmi con i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano. La sua sparizione avvenne dopo che fu emesso un mandato di cattura per una serie di reati gravissimi: associazione mafiosa, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, furto e altri reati minori. Da quel momento Messina Denaro risulta essere irreperibile. Sul suo conto sono numerose le ipotesi e congetture emerse negli anni: dalla sua lontananza dalla Sicilia al continuo trasferimento fino ai più complessi interventi chirurgici al viso ed ai polpastrelli al fine di ottenere una nuova identità e riuscire così a fuggire continuamente alla giustizia. La fitta rete di protezione gli ha permesso finora di poter continuare la sua latitanza indisturbato anche se il suo volto è diventato ormai un simbolo, così come lo stile di vita al punto da conquistare l’appellativo di “boss della nuova generazione”. Amante del lusso, delle donne e dei viaggia, avrebbe contribuito a svecchiare l’immagine del classico mafioso destinato a nascondersi per tutta la vita in luoghi fatiscenti.