Sono trascorsi 25 anni dall’omicidio del piccolo Nicholas Green, ma Francesco Mesiano continua a chiedere giustizia e invoca una revisione del processo. Tutto risale a quella tragica notte del 29 settembre 1994: il piccolo era in macchina insieme alla sua famiglia, ma la Y10 guidata da Reginald Green venne raggiunta da alcuni colpi d’arma da fuoco nel corso di un tentativo di rapina. Il bimbo, appena 7 anni, perse la vita e per quel tragico delitto Mesiano venne condannato a 20 anni di reclusione con l’accusa di omicidio in concorso, mentre il collaboratore di giustizia Ianniello all’ergastolo. Ma Mesiano continua a rivendicare la sua innocenza e per questo motivo ha deciso di indirizzare una lettera al Quotidiano del Sud: «Spero solo un giorno che Dio faccia trionfare la verità. Ho pagato da innocente la morte di Nicholas».



FRANCESCO MESIANO: “NON HO UCCISO IO NICHOLAS GREEN, SONO INNOCENTE”

«La mia pena è servita solo per fini propagandistici, a nascondere i veri assassini di Nicholas. Per la coscienza di qualcuno è stato giusto fare di me un comodo agnello sacrificale. Ma che si sappia: è stato versato del sangue innocente. I killer in questo modo ne hanno beneficiato mentre la giustizia ha commesso un grande errore condannando chi non ha colpe», le parole di Francesco Mesiano nella lunga lettera inviata al quotidiano, con il presunto killer che ha aggiunto poco dopo di confidare «nell’aiuto del buon Dio e di qualche bravo avvocato che con pazienza chieda una revisione del processo, nel frattempo non mi resta altro che pregare e sperare nella misericordia del Signore e nelle preghiere di chi vuol darmi aiuto e consentire alla verità di trionfare, prima o poi». Mesiano, assistito da tempo dall’avvocato Michelangelo Miceli, ha ribadito: «La mia coscienza non mi dice di rovinare alcun figlio di mamma, poiché non so chi sono stati i veri autori della morte di Nicholas. Credetemi, sono stanco ormai ma non demordo».

Leggi anche

Cambiamento climatico non è causa di alluvioni e disastri/ Il geologo: “Colpa dell'uomo: manutenzione nulla"Giulia Cecchettin, la nonna: "La sua gioia ci è rimasta dentro"/ "Filippo Turetta non si è pentito"