Maurizio è il nonno materno di Francesco Bonifati, un bimbo di 7 anni morto per un’otite curata con l’omeopatia dal suo medico, condannato a 3 anni di carcere: “Tre anni di carcere? Non ci sarà mai appagamento, nessuna sentenza ci ridarà Francesco – commenta Maurizio, ospite de I Fatti Vostri – però è stata fatta un po’ di chiarezza nella vicenda, siamo stati soddisfatti. Fino ad oggi erano coinvolti in un’unica accusa genitori e medico, la sentenza invece inchioda il medico nelle sue responsabilità. Il medico è accusato di negligenza, imprudenza e imperizia”. Il nonno ha quindi ripercorso un po’ la vicenda: “I sintomi erano quelli di otite normalissime per un bimbo di quell’età. Aveva avuto spesso l’otite nei primi tre anni di vita ed era stato bombardato di antibiotici. Poi abbiamo fatto ricorso ad un medico omeopata, un medico regolarmente iscritto all’albo, non uno stregone, e lui ha fatto una diagnose di otite. Per tre anni l’ha curato con l’omeopatia anche con successo, ma nell’ultimo caso ha avuto un delirio di onnipotenza. Dopo 72 ore se l’omeopatia non funziona bisogna ricorrere per forza all’antibiotico”.
Il nonno di Francesco ha proseguito: “Nonostante l’omeopatia portavamo comunque Francesco dal pediatra, ma il medico aveva terrorizzato mia figlia dicendole che i vaccini avevano causato i problemi a Francesco, che avrebbe potuto rimanere sordo. Le cure del medico avevano una loro efficacia fino a che il medico ha esasperato la cosa – ha continuato ancora il nonno di Francesco, bimbo morto per omeopatia – per i primi tre anni lui è guarito. In questo ultimo caso si è ammalato e poi in 14 giorni è morto. Ha avuto la febbre alta, poi la febbre è passata e anche l’orecchio è guarito, ed è stata una fase altalenante. Il medico diceva che l’otite era di origine virale invece era batterica, e poi diceva che aveva curato almeno un’altra quarantina di casi e curati con successo”.
FRANCESCO, MORTO A 7 ANNI DI OTITE: “QUANDO E’ ANDATO IN COMA”
Poi il nonno ha proseguito: “Quando è andato in coma il medico deve aver capito qualcosa al punto che gli ha somministrato farmaci omeopatici non più per l’otite ma per i danni neurologici”. Quando Francesco ha perso conoscenza i genitori l’hanno portato in ospedale: “Il medico inizialmente ha sconsigliato il ricovero ma Francesco era già in coma: da quel momento il medico non si è fatto più sentire, è questa è la cosa che più mi ha amareggiato perchè avevamo instaurato un rapporto. Si è preoccupato di cancellare tutte le comunicazioni e le telefonate fatte. Mai stato presente nel processo”.
Poi il nonno ha parlato così del nipote Francesco, ricordiamo, morto di otite a soli 7 anni: “E’ stato il nostro primo nipote, cresciuto a casa nostra per i primi due anni. Aveva i valori cattolici, il rispetto delle varie regioni ed etnie, il rispetto di compagni e compagne che difendeva contro il bullismo”. Poi Maurizio ha aggiunto e concluso: “Mai pensato che i genitori di Francesco abbiano sbagliato: quale imprudenza può aver compiuto una mamma che per 14 giorni è stata giorno e notte con il figlio? Se non quella di essersi affidata ad un medico e fidata di un medico. Hanno un senso di dolore profondo e questa è la vera pena”.