E’ durissima la replica di Francesco Moser all’intervista di Beppe Saronni di ieri. Quest’ultimo aveva chiacchierato con il Corriere della Sera, raccontando della grande rivalità fra i due ciclisti, parole che non sono andate a genio al 71enne di Giovo, che sempre al quotidiano di via Solferino ha replicato: «Con la complicità di quel tipo lì avete montato una polemica indegna. Non parlerò mai più con un giornalista e nemmeno con lui». A far andare su tutte le furie Moser sono state alcune dichiarazioni rilasciate da Saronni secondo cui il primo sarebbe stato favorito da «una certa scienza, di cui lui disponeva in modo esclusivo», con riferimento alle bici “siluro” delle cronometro e del Record dell’Ora, nonché al supporto del professor Conconi.



Come ricorda il Corriere della Sera, anche Giovanbattista Baronchelli, dopo il Giro del 1978 e la tappa del San Pellegrino, puntò in qualche modo il dito nei confronti di Moser, ed in particolare dei suoi tifosi, da molti considerati decisamente “caldi”: «Moser è salito a spinte dei tifosi, questo non è sport». Il treninto replicò dicendo: «Baronchelli non sa che cosa sia l’intelligenza, con la testa che si ritrova un Giro d’Italia non lo vincerà mai». E Baronchelli, oggi 69enne, ammette: «Francesco aveva ragione, mai vinto un Giro, io: due volte 2°, una volta 3° e tre 5°. Nelle rare salite che gli organizzatori inserivano sul tracciato per non rovinargli la festa, quando non ce la faceva più Moser si faceva spingere approfittando della distrazione dell’elicottero».



FRANCESCO MOSER VS BEPPE SARONNI: “LA PROSSIMA SETTIMANA…”

E ancora: «Sempre nel 1978, sul Bondone, a casa sua, presi ombrellate, sputi e insulti dal suo clan e dovetti farmi largo a schiaffoni. Non dico che organizzasse i tifosi ma con il suo modo di fare li aizzava. Era un gran corridore, ma un Giro con salite vere non l’avrebbe vinto. Come Saronni, se posso permettermi».

Sulla “certa scienza” ventilata da Saronni, Francesco Moser non prese assolutamente nulla di illecito in quanto era tutto permesso all’epoca. Nel 1999 lo stesso ciclista avrebbe dichiarato ai Nas di Bologna di aver utilizzato delle trasfusioni fino al 1985, e durante una recente intervista esclamò: «accusarmi è come macchiare le vittorie di Bartali e Coppi dicendo che hanno preso delle sostanze che solo poi sono state vietate. La vera novità furono gli allenamenti col cardiofrequenzimetro, le ripetute in salita con bici da pista, il manubrio a corna di bue…». Saronni ha voluto replicare, spiegando: «Capisco che le mie parole non gli abbiano fatto piacere ma è la pura verità dei fatti. La prossima settimana io e lui dovremmo presentare assieme una tappa del Giro d’Italia: spero che l’incazzatura gli passi prima». E alla presentazione ci sarà anche Baronchelli…