C’è anche Francesco Nuti tra i protagonisti di Techetechetè in onda oggi, domenica 26 luglio 2020, su Rai1. Il programma cult della Rai è pronto a celebrare il grande attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e cantante assente dalle scene da diversi anni per via di una malattia. Tutto è cominciato per un casuale incidente domestico: era il 2006 quando Francesco è vittima di un incidente in casa che gli causa un ematoma cranico e delle gravissime conseguenze. Pochi anni fa una nuova caduta l’ha costretto ad un secondo ricovero e ad una mobilità ridotta a bordo di una sedia a rotelle. A stargli accanto oggi c’è la figlia Ginevra che da tre anni è la sua tutrice legale; proprio la figlia ospite di Vieni da Me di Caterina Balivo (data 1 ottobre 2019) ha dichiarato: “sono diventata la tutrice di mio padre. Da quando ho compiuto 18 anni, sono sua figlia e credo sia importante che, per me e mio padre, debba avere questo incarico. E prendermi cura di mio padre anche in questo aspetto. È stazionario, è sereno, bisogna approcciarsi a lui in maniera più delicata e sottile. Ho imparato a farlo con piccoli gesti, sguardi. È qui a Roma anche perché, in questo modo, è più facile prendermi cura di lui. Posso vederlo più spesso”. La figlia, nata dall’amore tra Nuti e la ex compagna Annamaria Malipiero, parlando del papà ha detto: “mi manca averlo nella quotidianità quando ho bisogno di un consiglio. Mi sarebbe piaciuto cantare e suonare assieme a lui. Averlo come guida nella vita e carriera artistica”.



Francesco Nuti, canzoni e film di successo

La carriera di Francesco Nuti ha sicuramente segnato il cinema degli anni ’90 con film di grandissimo successo come “Tutta colpa del paradiso” e “Willy Signori e vengo da lontano”. Non solo, Nuti si dedica con egual successo anche al mondo della musica partecipando nel 1988 al Festival di Sanremo con il brano “Sarà per te”, una bellissima ballad che successivamente viene registrata anche da Mina. Tra le altre collaborazioni anche il duetto con Mietta nel brano “Lasciamoci respirare” scritto da Biagio Antonacci e pubblicato nel 1992. Parlando proprio del Festival di Sanremo 1988, il regista e cantante ha detto ad Avvenire.it (data 28 gennaio 2015): “mi tremavano le gambe, mi venne un crampo al polpaccio e dovetti iniziare a cantare seduto, mi salvò il mestiere. Riguardo all’apice del successo, quando si gioca una finale all’Ariston anche il campione ha il batticuore”. Successivamente Nuti si ripresenta a Sanremo nel 2013 con il brano “Olga tu mi fai morir” scritto col fratello Giovanni ma viene scartato: “riguardo all’esclusione da Sanremo del 2013, Fazio non ha avuto neppure la cortesia di rispondere ad una lettera che gli avevo mandato, forse non l’ha neppure letta, ma come dice il grande Totò: “Signori si nasce”. Impossibile non parlare della sua malattia e sul periodo buio che ha dovuto attraversare: “la malattia era il successo e un sistema dello spettacolo e del cinema dove i valori che contano sono solo carta straccia. Adesso, come ripeto, sono guarito, ho l’affetto di mia figlia, della mia famiglia e dei miei veri amici, gli amici di Narnali”.

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