Francesco Panariello è morto ormai da nove anni e la sua vita è stata del tutto diversa rispetto a quella del fratello Giorgio. Il comico infatti ha scoperto solo da ragazzino di avere un fratello minore, affidato all’istituto per i primi anni di vita. Poi Franco è andato a vivere con i nonni materni come Giorgio, ma in qualche modo la sua vita sembrava già segnata. “Mio fratello ha avuto più problemi”, ha detto l’artista a Silvia Toffanin, “perché i nonni non potevano tenere altri bambini ed è cresciuto tra i collegi”. La vita di Franco si è spenta nel 2011, a causa dei problemi con la droga che si trascinava ormai da tempo. “Ha preso una brutta strada”, ha detto ancora Panariello, “io ho sempre voluto far capire a mio fratello che la strada giusta era la mia e non la sua, ci sono riuscito in parte. Mio fratello era una persona straordinaria, se non avesse incontrato quella ‘brutta bestia’ avrebbe continuato a vivere con me. Aveva una sensibilità superiore alla mia”.



FRANCESCO PANARIELLO, LA MORTE A 50 ANNI

Oggi Verissimo – Le storie andrà in onda anche con l’intervista fatta a Giorgio Panariello l’anno scorso. Come ha rivelato in passato, il comico è sicuro che l’essere cresciuto con i nonni gli abbia permesso di imboccare una strada diversa rispetto a Franco. “Mi sono sentito responsabilizzato, da bambino inconsapevolmente, poi sempre più coscientemente”, ha detto tempo fa, “a diciotto anni ero io, in pratica, il capofamiglia. Mio fratello, più giovane di me, aveva e ha un carattere completamente diverso dal mio, proprio un altro tipo di mentalità e di vita”. Francesco Panariello, conosciuto come Franco e fratello di Giorgio Panariello, viene trovato privo di vita in un’aiuola del lungomare Viareggio nella notte di Santo Stefano del 2011. Scomparso a 50 anni, Franco farà emergere la sua vera storia solo tre anni prima della tragedia, ringraziando pubblicamente il fratello per averlo sostenuto, e raccontando di quei 12 anni trascorsi fra collegi in cui nessuno lo andava mai a trovare.



L’INFANZIA DIFFICILE

Mentre Giorgio viene cresciuto dai nonni, Franco viene adottato da una famiglia di Ancona che lo allontanerà quando lo sorprenderà a rubare. Così verrà affidato a sua volta ai nonni materni e solo allora scoprirà di avere un fratello maggiore. Gli anni successivi non saranno migliori però: Franco inizia a entrare e uscire dal carcere, conosce il mondo della droga e si perde al suo interno. Sarà Giorgio, diversi anni più tardi, a spingere Franco a entrare a San Patrignano, dove rimarrà per sette anni. Al termine di quel percorso, inizia a fare il giardiniere in Versilia, ma i problemi di tossicodipendenza ritorneranno a farsi sentire fino a quell’ultima notte.

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