Tra gli attori e doppiatori più amati d’Italia, Francesco Pannofino non ha rimpianti. Intervistato dal Corriere della Sera, il volto di Renè Ferretti nella serie “Boris” si è raccontato a tutto tondo, dalla carriera alla vita privata e ha ammesso di non potersi lamentare per ciò che ha fatto fin qui: “Ho avuto tutto quello che ho desiderato. Ho deciso di fare questo mestiere negli anni di piombo con incoscienza e tanta faccia tosta”. Un percorso di vita condiviso con la fede: “Sono credente. Non proprio bigotto, ma ho un buon rapporto con la fede. Ognuno poi la vede come je pare. Ma poi alla fine che cos’è, la fede, se non conforto e consolazione?”.



Francesco Pannofino ha ripercorso infanzia e adolescenza, con il trasferimento da Imperia a Roma, dove ha frequentato l’oratorio grazie alla madre: “La messa è un bellissimo spettacolo: solo alcun preti lo fanno male, io adoro quelli vivaci e coraggiosi. Io facevo il chierichetto e leggevo Gli atti degli apostoli: le esibizioni mi riuscivano bene”. Un attore di successo, ma in realtà i suoi sogni erano diversi, da grande voleva fare il calciatore: “I miei miti erano Rivera, Mazzola e Riva. Allora, però, andavano i giocatori olandesi e quelli della mia età erano alti il doppio di me. O ti chiamavi Maradona, o non avevi speranza di sfondare…”.



FRANCESCO PANNOFINO A TUTTO TONDO

Il successo è arrivato tardi per Francesco Pannofino, a 50 anni, ma ha iniziato a lavorare a 20: “Nella mia carriera di doppiatore non mi sono fatto mancare niente, come i film porno. Ricordo certe convocazioni il sabato, otto ore, 90 mila lire. Uscivo in debito di ossigeno”. L’attore e doppiatore ha poi parlato del rapporto con la moglie Emanuela Rossi e ha rivelato di averla conquistata con la voce di Antonio Banderas: “Beh, in qualche modo si può dire così: ci siamo conosciuti doppiando Donne sull’orlo di una crisi di nervi, dove io facevo appunto Banderas. A quei tempi si doppiava insieme, nella stessa stanza. Però l’approfondimento lo abbiamo fatto con Forrest Gump: poi è nato Andrea”. Anche il figlio sta muovendo i primi passi nel mondo dello spettacolo: “Un po’ doppiatore e un po’ attore. A 17 anni mi disse solennemente che non avrebbe mai recitato. Poi ha cambiato idea. Del resto, è figlio mio e di sua madre”.

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