Francesco Pannofino si racconta dalla sua casa di Roma, dove l’attore e doppiatore sta trascorrendo la quarantena causata dal Coronavirus. L’epidemia suscita una riflessione significativa in Pannofino, che si è espresso così in una intervista rilanciata dall’agenzia Ansa: “Prima del Coronavirus ci lamentavamo troppo. Ad esempio io dicevo sempre di essere stanco quando mi toccava fare due spettacoli nello stesso giorno mentre oggi siamo tutti chiusi in casa e il mio sogno è quello di andare a fare una mangiata di pesce, accompagnata da un bel bicchiere di vino gelato al mare. E quando parlo di mare sia ben chiaro anche Fregene e Ostia andrebbero bene”.



Pannofino ritiene che purtroppo il problema sia stato sottovalutato, ricordando la fatica con cui ad inizio marzo si è arrivati a fermare ogni attività – compresa la sua tournée teatrale di ‘Mine vaganti’. La tragedia invece ora colpisce duramente, tanto che lo stesso Francesco Pannofino commenta così: “Forse oggi si pensa troppo poco e male alle persone che muoiono ogni giorno. Si sente ai tg che sono morte seicento persone e quasi non ci si fa più caso, ma si tratta di seicento persone, non è uno scherzo”.



PANNOFINO LANCIA L’ALLARME PER IL CINEMA CAUSA CORONAVIRUS

Sul futuro del mondo dello spettacolo, da parte di Francesco Pannofino una risposta di grande realismo: “Non vedo soluzioni immediate al problema. E poi va detto, finita la pandemia seguirà una lunga crisi economica e la gente, quando potrà finalmente permettersi di nuovo il superfluo, penserà prima ad altre cose come ad andare a mangiare una pizza e, solo alla fine, di spendere soldi per teatro e cinema“.

L’attore aveva in questi giorni in uscita due film, ma adesso l’unica preoccupazione di Pannofino è per la salute del figlio Andrea di 22 anni e della madre di 82 anni che vive da sola vicino casa sua: “Le faccio la spesa e, a volte, resto a mangiare da lei visto che in cucina non vado oltre un uovo e un piatto di spaghetti. Andrebbe da sola al mercato e oggi non è proprio il caso”. L’attore è invece critico rispetto a certi programmi tv e atteggiamenti non troppo adatti ai tempi del Coronavirus, dal Grande fratello al cantare sul balcone: “Credo che in certe occasioni bisogna stare a lutto“.

Francesco Pannofino non perde però la capacità di ironizzare, anche sulla sua voce che gli ha permesso una fantastica carriera da dopiatore: “È vero sono capace, a comando, di fare una voce evocativa, adatta a programmi scientifici o d’arte, e anche fare cose divertenti quando me lo chiedono. Ma una cosa è certa: non la sopporto più, a volte mi dà fastidio anche solo ascoltarmi”.