Presente a Oggi è un altro giorno per raccontarsi senza filtri, Francesco Pannofino ha parlato a lungo del suo rapporto con il figlio Andrea: «E’ stato un incubo il periodo scolastico, non voleva alzarsi per andare a scuola. E’ stata una tragedia. Non vedevamo l’ora che finisse la scuola. Invece ora è diverso, studia molto di più».



«Abbiamo fatto tante cose insieme, siamo andati a fare gli Europei di calcio nel 2012, ero lì per fare l’opinionista. Lui era minorenne, quando ero in postazione non poteva venire e mi toccava lasciarlo in mezzo alla curva. Se l’è cavata bene, dai», ha rivelato Francesco Pannofino: «Io lo lascio libero anche di sbagliare, chi è che non ha sbagliato? Da giovani si vuole conquistare la libertà e l’autonomia». Infine, un augurio al figlio: «Gli auguro di continuare così, mi piace così com’è, la vita gli sorriderà». (Aggiornamento di MB)



Francesco Pannofino sulla morte di Mattia Torre

La morte di Mattia Torre, uno degli autori della serie tv Boris, insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, scomparso a causa di un cancro nel 2019 a soli 47 anni, ha inferto una ferita profonda nel cuore di Francesco Pannofino. La scomparsa di Mattia Torre è stata definita “una tragedia” dall’attore e doppiatore che, nel corso della sua lunga carriera, dopo aver incontrato tantissime persone, considerava Mattia “una mente di un livello superiore”. Papà di due bambini piccoli, Mattia ha lasciato un vuoto profondo nel cuore della sua famiglia e di tutte le persone che lo avevano conosciuto. Tra questi c’è sicuramente Francesco Pannofino che, dopo la scomparsa dell’autore, ai microfoni di Fanpage, raccontò il suo dolore. “È una tragedia incredibile perché un uomo di 47 anni con due figli piccoli, che ci lascia è una tragedia di per sé”, aveva detto.

Francesco Pannofino e la morte di Mattia Torre: “Ci ha lasciato con un palmo di naso”

Dopo aver combattuto contro la malattia, Mattia Torre si è spento e la sua morte ha lasciato senza parole tutte le persone che avevano incrociato la propria strada con la sua. Un uomo, un padre e una mente di un grande livello che è andato via troppo presto. “La tragedia aumenta perché quest’uomo aveva un’intelligenza umoristica superiore alla media e lo ha dimostrato con quello che ha fatto in soli 47 anni. Il meglio di sé, però, lo doveva ancora dare e avrebbe dato ancora tanto, questo è veramente un peccato per la sua storia artistica. Ci ha lasciato con un palmo di naso”, aveva dichiarato nel 2019 Pannofino a Fanpage.