Non ci sono colpi di pistola o di altre armi da fuoco sul cadavere di Francesco Pantaleo, lo studente universitario di ingegneria informatica di 23 anni trovato carbonizzato il 25 luglio a Pisa, nelle campagne di San Giuliano Terme. E’ il primo risultato della Tac, secondo quanto apprende l’Adnkronos, eseguita durante l’autopsia all’istituto di medicina legale dell’ospedale pisano di Santa Chiara. L’indagine radiodiagnostica con la tomografia computerizzata ha escluso la presenza di metalli nel corpo “gravemente deteriorato” dalla combustione: “Non ci sono proiettili trattenuti nel corpo”, hanno spiegato fonti investigative all’agenzia di stampa.



Restano aperte tutte le piste nelle indagini della Procura, diretta da Alessandro Crini. E’ stato ipotizzato il reato di istigazione al suicidio ma non si esclude nemmeno l’omicidio. Marco Di Paolo e Damiano Marra, i medici legali incaricati dell’autopsia che dopo tre giorni dovrebbe terminare domani, “non escludono nessuna ipotesi: solo dopo tutte le risultanze incrociate avremo un quadro sufficiente per formulare un’ipotesi plausibile”. Con la ricognizione cadavere approfondita si cercano eventuali presenze di ferite di armi da taglio o coltelli, che al momento non sono state trovate.



Francesco Pantaleo, si esamina il pc e le telecamere di sorveglianza lungo il percorso

Oltre ai colpi di pistola non trovati sul cadavere di Francesco Pantaleo, nel corso dell’autopsia sono stati prelevati i tessuti per gli esami di laboratorio, dalle analisi chimiche a quelle tossicologiche alle indagini istologiche. Ma il risultato di questi esami richiedono tempi lunghi, anche più di un mese. Intanto, la squadra di esperti nominati dalla Procura ha iniziato anche le operazioni sul pc, sul tablet e sul cellulare del 23enne iscritto all’Università di Pisa. L’ingegnere Michele Vitiello di Brescia, uno dei periti informatici al lavoro sul disastro della funivia del Mottarone, è stato nominato come consulente tecnico per recuperare le informazioni che dal computer portatile sono state cancellate.



Riguardo la morte di Pantaleo si è parlato con negatività di una chat di un videogioco ma anche di suoi problemi all’università. I carabinieri intanto stanno analizzando i filmati di alcune videocamere di telesorveglianza che si trovano lungo il percorso di circa 6 km che Francesco Pantaleo avrebbe fatto a piedi tra il suo appartamento di Pisa e il campo di San Giuliano Terme in cui è stato ritrovato il corpo carbonizzato. L’ora della morte è collocata dagli inquirenti tra la sera del sabato 24 luglio e la mattina del giorno successivo.