Sono le settimane decisive per la riforma della giustizia, Francesco Paolo Sisto è fiducioso
. Intervenuto ai microfoni de Il Dubbio, il sottosegretario alla Giustizia ha fatto il punto della situazione sulle “trattative” in corso, spiegando che l’obiettivo è quello di arrivare ad una definizione tempestiva delle riforme, senza però dimenticare il valore della dialettica parlamentare. «Le forze politiche in Parlamento avranno pieno titolo e diritto di scegliere», ha assicurato il forzista.
Negli ultimi giorni si è discusso molto sul referendum promosso da Lega e Radicali, Francesco Paolo Sisto ha ribadito che è espressione genuina della democrazia diretta e che va vissuto come una sollecitazione virtuosa alla più sollecita approvazione delle riforme. Bisogna leggerlo, dunque, come caratterizzato da una sorta di eterogenesi dei fini: «Un’iniziativa referendaria costituzionalmente ortodossa, avviata in presenza di un percorso di riforme, può solo diffondere la cultura del cambiamento e contribuire ad accelerare quel percorso».
FRANCESCO PAOLO SISTO SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
Per quanto riguarda il ddl sul Csm, Francesco Paolo Sisto ha sottolineato che la bussola è la Costituzione e, nel caso specifico, il richiamo «si traduce nell’argine a due distorsioni che tradiscono i principi della Carta: il correntismo e il carrierismo». Francesco Paolo Sisto si è poi soffermato sull’obiettivo di ridurre al minimo i passaggi di funzione da pm a giudice, ribadendo che nell’ipotesi presentata dalla commissioni ministeriale è indicato un limite di due passaggi di funzione nell’arco della carriera: «Altre proposte appena depositate in commissione Giustizia a Montecitorio consentirebbero un solo passaggio, e nella fase iniziale della carriera. È in ogni caso condivisa l’idea di ridurre i numeri dell’osmosi fra chi accusa e chi giudica». Sarà necessario un confronto tra le parti, senza dimenticare che la proposta della commissione Luciani è una proposta aperta. Ma, come dicevamo, l’azzurro è fiducioso: «Io vedo la consapevolezza di chi è ai blocchi di partenza di una finale dei cento metri piani: ognuno nella propria corsia, pronti a uno sprint, un rush che ci veda tutti tagliare contemporaneamente il traguardo. Per vincere, dobbiamo vincere tutti e tutti insieme».