Carcere solo per i reati gravi: questa l’indicazione di Francesco Paolo Sisto. Il sottosegretario alla Giustizia ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Mattino ed ha elogiato la visita del premier Draghi e del ministro Cartabia al carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo i recenti fatti di cronaca, un segnale che dimostra «il livello di attenzione del governo sul sistema carcerario».
Francesco Paolo Sisto ha messo in risalto che tra le priorità troviamo gli incrementi degli organici tra gli agenti penitenziari e il personale amministrativo, ma non mancano riflessioni sulle strutture: «Stiamo procedendo con i necessari monitoraggi per impiantare un controllo di videosorveglianza a tappeto nei luoghi in comune tra agenti e detenuti a garanzia della sicurezza di tutti», senza dimenticare l’intensificazione della formazione degli agenti e la predisposizione di un presidio clinico-medico specifico anche per gli agenti.
FRANCESCO PAOLO SISTO: “NO A SISTEMA CARCERE-CENTRICO”
Governo al lavoro sulle carceri, dunque, ma il problema principale è senz’altro quello del sovraffollamento. Francesco Paolo Sisto ha sottolineato la necessità di intervenire sulle manutenzioni e sull’edilizia, ma anche «di una più razionale distribuzione dei detenuti e di una nuova filosofia del processo penale». Riflettori accesi sulla valorizzazione dei riti alternativi così da non rendere il carcere l’unica pena possibile. No, dunque, a un sistema penale carcere-centrico: «La messa alla prova, il lavoro socialmente utile, il fatto di speciale tenuità, l’allargamento della procedibilità a querela sono terapie che, nella loro diversità, costituiscono strumenti perfettamente in linea con l’articolo 27 della Costituzione». Per Francesco Paolo Sisto e per il governo, dunque, è fondamentale porre al centro la funzione rieducativa della penda: «Per troppo tempo, ha prevalso una filosofia solo repressiva, che non teneva conto che il detenuto andava aiutato a “tornare”, secondo principi e trattamenti di umanità, e sempre in sicurezza».