Francesco Paolo Sisto, sottosegretario alla Giustizia (Forza Italia), è intervenuto nella puntata di oggi, martedì 20 luglio 2021, ai microfoni di “Omnibus”, trasmissione televisiva in onda tutte le mattine su La 7. L’esponente politico del Centrodestra, intervenuto sulla Riforma Cartabia, ha voluto effettuare una precisazione a suo dire fondamentale, dicendo che “ci sono tecnicalità che vanno rispettate e bisogna stare attenti ad evitare le balle spaziali. Occorre lanciare agli italiani un messaggio chiaro, non generico e populista e privo di contenuti. La Riforma Cartabia ha riportato la Costituzione all’interno del processo penale, dopo essere stata sospesa dall’emendamento Bonafede, che aveva eliminato la ragionevole durata del Processo”.
Quell’emendamento, secondo quanto asserito da Sisto, doveva essere accompagnato da una riforma acceleratoria del processo penale che non c’è mai stata. Tuttavia, è venuto il momento di dire basta ai luoghi comuni e l’esponente di Forza Italia ha voluto affermare a chiare lettere che non è assolutamente vero che queste riforme consentono ai colpevoli di scansare le responsabilità, in quanto “con la sentenza di primo grado, di assoluzione o di condanna, si ferma la prescrizione sostanziale, che ha una durata lunghissima, addirittura di 15, 18 o 20 anni”.
FRANCESCO PAOLO SISTO: “PRIMA LE RIFORME, POI I REFERENDUM”
Nel prosieguo del suo intervento ai microfoni del programma di La 7 “Omnibus”, Francesco Paolo Sisto ha precisato che “una riforma è un sistema: quando ci sono Corti d’Appello in difficoltà sui tempi, niente e nessuno impedisce un approvvigionamento di magistrati e di personale che possa contribuire ad alleggerire il carico giudiziario”.
A detta del sottosegretario alla Giustizia, è venuto per tutti noi, nessuno escluso, il momento di vestirci di responsabilità, abbandonando giustizialismi e populismi per recuperare una sinergia al centro dell’interesse del cittadino. In merito ai referendum sulla Giustizia, poi, Sisto ha dichiarato esplicitamente quanto segue: “Non li firmo fino a quando non ci saranno le riforme. Si dia priorità alle riforme, perché in questo momento è esattamente ciò di cui ha bisogno il Paese. La riforma del processo penale è già in Commissione Giustizia: dal numero degli emendamenti che ciascun gruppo presenterà, si capirà la voglia di riforme”.