Un litigio sfociato nel sangue per futili motivi dietro la morte di Francesco Pio Maimone, ucciso in zona Mergellina a Napoli. Secondo quanto finora emerso, riporta Repubblica, il 18enne, incensurato, sarebbe stato colpito con un’arma da fuoco per una macchia sulle scarpe del killer, un soggetto che nemmeno conosceva e che, dopo una semplice svista, avrebbe sparato prima in aria e poi ad altezza uomo finendo per ammazzare il ragazzo, morto dopo il ricovero in ospedale. Il 12 marzo scorso, nella stessa area, un altro fatto simile aveva visto protagonista un 19enne, colpito più volte mentre si trovava in auto.
Stando alla ricostruzione, Francesco Pio Maimone sarebbe stato raggiunto da alcuni proiettili davanti ad un chioschetto sul lungomare e all’origine della sparatoria potrebbe esserci un fatto banale: un piede pestato alla persona che poi avrebbe reagito estraendo una pistola e aprendo il fuoco. Appena pochi giorni fa, la vittima avrebbe chiesto ad un amico un aiuto per trovare un altro lavoretto da affiancare a quello di pizzaiolo con l’obiettivo di racimolare i soldi che poi gli avrebbero permesso di realizzare un suo sogno: aprire un locale tutto suo.
Francesco Pio Maimone ucciso a Mergellina: le ultime parole prima della fine
Francesco Pio Maimone, 18 anni, secondo quanto emerso era un giovane lontano da ambienti malavitosi e la sua vita si sarebbe svolta in tranquillità e senza eccessi. Il lavoro in un ristorante e l’idea di avere una pizzeria tutta sua, la ricerca di un secondo impiego con cui arrotondare per arrivare a realizzare il suo sogno e qualche uscita con gli amici di sempre. Questo il ritratto della vittima che affiora dopo la tragedia e che delinea una storia in cui normalità e dramma si intrecciano senza un perché.
Francesco Pio Maimone potrebbe essere stato ucciso per un piede pestato e per una macchia sulla scarpa del suo assassino, una persona che non conosceva e che avrebbe reagito a un banalissimo “incidente” sparando all’impazzata. Francesco Pio Maimone, raggiunto il lungomare di Napoli in zona Mergellina dopo il suo turno di lavoro, si sarebbe trovato con la sua comitiva e, riporta RaiNews, sarebbe stato coinvolto in un litigio sfociato nel sangue per il presunto futile motivo finora delineato in sede di indagini. Gli animi tra due gruppi di giovanissimi si sarebbero infiammati molto velocemente e sarebbe spuntata un’arma da fuoco. Gli inquirenti starebbero vagliando le telecamere dell’area per arrivare al responsabile, dileguatosi tra la folla poco dopo la sparatoria. Alcuni colpi in aria e poi altri ad altezza uomo, stando ad alcune testimonianze, avrebbero confezionato l’ennesimo delitto nella zona dopo quanto accaduto il 12 marzo scorso ai danni di un 19enne.