E’ un Francesco Renga giustamente preoccupato quello che ha parlato nelle scorse ore ai microfoni del programma di Rai Radio 2, “I Lunatici”, in onda tutte le notti da lunedì al venerdì e condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Il noto cantautore abita a Brescia, una delle zone più falcidiate dall’epidemia di coronavirus: “Nella mia Brescia è stata una tragedia di proporzioni veramente devastante – le sue parole – Forse non si è capito, qui tra Bergamo e Brescia abbiamo passato dei momenti terribili che sono stati compresi forse in maniera più precisa da tutto il Paese con le immagini delle salme portate via dall’esercito dall’ospedale. Nel bresciano e nel bergamasco ci sono dei posti dove una intera generazione non c’è più. I nonni non ci sono più”. Un dramma vissuto praticamente in prima persona quello di Renga, abitando a due passi dall’ospedale: “Sentivo le ambulanze con una frequenza di pochi secondi una dalle altre – ha proseguito – andavano e venivano”.
FRANCESCO RENGA: “ORA LA SITUAZIONE SEMBRA MIGLIORARE MA…”
Una situazione che sembra comunque in leggero miglioramento negli ultimi giorni: “Fino a pochi giorni fa amici medici mi dicevano che nel pronto soccorso c’erano ancora centinaia di persone che aspettavano di fare il tampone mentre erano positivi al coronavirus. Ora mi sembra che la situazione sia migliorata. Ci sono quaranta, cinquanta persone nel pronto soccorso. Però è stata veramente dura”. Ma guai ad abbassare la guardia avvisa Renga, un motto che le autorità stanno ripetendo in queste ore alla popolazione: “Anche se un giorno torneremo a fare concerti e ad abbracciarci. Ora bisogna restare uniti in maniera diversa”. Renga, così come molti altri artisti nel mondo della musica, delle televisione e dello spettacolo, ha avviato una raccolta fondi: “Ora avvieremo Sostieni Brescia – ha detto a riguardo – cerca di fare beneficenza, di condividere. Brescia è sempre stata generosa. Continueremo a condividere attraverso questo canale. Ci sono io, Fabio Volo, Ambra, la madre dei miei figli, siamo separati ma ci vediamo tramite diretta social – conclude – abbiamo raccolto fondi per l’emergenza medica”.