In collegamento con Domenica In, Francesco Renga parla della quarantena e dell’aria che si respira nella sua amata città: “qui a Brescia va un po’ meglio, sembra che l’emergenza medica stia rientrando, ovviamente – precisa il cantante – bisogna stare a casa, non dimentichiamolo; però qui è stata veramente durissima”. Francesco Renga, che si è ritrovato involontariamente al centro di una piccola gaffe commessa da Mara Venier su Iginio Massari, ha parlato dell’iniziativa Sostieni Brescia, una campagna che sta promuovendo assieme ad Ambra Angiolini e ad altre persone: “dopo quella sanitaria, che abbiamo detto si sta attenuando grazie agli eroi, ai nostri medici e a tutto il personale ospedaliero […] adesso si sta profilando all’orizzonte la prossima grande emergenza, che è quella sociale. Ci sono famiglie, ci sono uomini, ci sono donne che non hanno la possibilità di fare la spesa. C’è gente che non lavora da tempo!”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



Francesco Renga: “A 50 anni i bilanci”

Francesco Renga

ospite a Verissimo qualche tempo fa si raccontava così a Silvia Toffanin: “Come mi sento a 50 anni? Sempre uguale. Forse più consapevole, più sereno. Per me i 50 anni sono stati gli anni dei bilanci. Adesso sono tutto quello che avrei sperato di essere quando ho iniziato. Bello? Sì, fa un po’ paura. Le cose importanti le ho realizzate. I figli, la famiglia, l’amore, vivere di questo sogno che è la musica, le canzoni. Poterle scrivere ancora, comunicarle…“. Renga svela: “Io ho una grande fortuna, che questa consapevolezza di non avere un piano B, di poter fare solamente questo, l’ho avuta molto presto. Io o cominciato molto giovane, e quindi a 15 anni già sapevo che volevo cantare, scrivere canzoni, ma soprattutto sapevo che non avevo un’altra possibilità per stare al mondo. Avevo avuto questa illuminazione nella sala prove di mio fratello, avevo poggiato la bocca sul microfono e ho pensato che comunicare attraverso la voce era qualcosa di magico“. (agg. di Dario D’Angelo)



Francesco Renga: “La morte di mia madre mi ha lacerato”

Francesco Renga

ha fatto un bilancio della sua vita grazie ad un’intervista rilasciata a Silvia Toffanin l’anno scorso. Verissimo trasmetterà di nuovo le sue dichiarazioni nella puntata di oggi, sabato 11 aprile 2020, con le Storie più avvincenti del programma. In quell’occasione, Renga ha raccontato anche della sua famiglia: “Mio padre quando va a trovare mia sorella la scambia per mia mamma. Le assomiglia molto”. La madre, scomparsa diversi anni fa, è ancora nei pensieri del cantante. “Per me è stato qualcosa che mi ha lacerato“, ha detto ancora del lutto, “una ferita che non si è mai rimarginata. Con i figli ho smesso di essere io figlio, sono diventato genitore e sono stato costretto ad affrontare questa cosa“. Ed è proprio alla madre che Francesco ha dedicato il suo brano Aspetto che torni, con cui ha partecipato al Festial di Sanremo: “Questa cosa non l’ho mai detta. È una canzone che parla di mio padre in prima persona, è lui che in realtà aspetta che torni. Lui ha 90 anni, è malato di Alzheimer e vive in questo suo mondo in cui c’è solo mia madre, ancora adesso“.



Dopo un momento di forte commozione, Renga ha parlato anche del suo rapporto con i figli: “Quando metto a letto mia figlia [Jolanda, ndr], è l’unico momento in cui mi lascio andare. Ritorno ancora piccolino. Ha 15 anni, bellissima. Con il maschio invece è diverso, proprio perchè è il genere ad essere diverso. La bambina a due anni e mezzo è già femmina, mi maltrattava e mi manipolava come voleva”. Il figlio Leonardo invece, nato sempre dalla sua relazione con Ambra Angiolini, è più “terra-terra”, come dice il papà artista. “Mi piace stare con loro”, ha aggiunto, “mi piace frequentarli, fare i compiti, aiutarli. Faccio dei salti mortali perchè adesso certe cose non te le ricordi più, anche se le hai fatte”. Renga adora essere presente nella vita dei figli: li accompagna a scuola, va con loro a fare la spesa, cucina i loro pasti. “Mi diverte un sacco”, ha aggiunto prima di parlare del rapporto creato con Ambra anche in seguito alla frattura del loro legame. “L’amore, il volersi bene non è mai stato in discussione. Le cose non sono andate, i motivi possono essere tanti”, ha continuato, “Il fatto che ognuno di noi si sia rasserenato dal punto di vista affettivo ha fatto sì che certe cose non dette, non spiegate si siano assopite. E quindi c’è un rapporto bello in funzione di quello che è la nostra vita, i nostri figli“. Clicca qui per rivedere il video di Francesco Renga.

Francesco Renga, l’iniziativa social colta al volo

Francesco Renga

ha accolto al volo l’iniziativa social che ha coinvolto un po’ tutte le personalità del mondo dello spettacolo. Molti artisti infatti hanno scelto di relazionarsi con i fan in questo momento così difficile proprio tramite le piattaforme online. “Questa sera, altro appuntamento di ‘Aperitivo con gli occhiali’. Vi aspetto per due chiacchiere e un bicchiere di vino insieme“, ha scritto su Instagram appena ieri. Un appuntamento che si ripete ogni due giorni circa e a cui gli ammiratori del cantante hanno reagito con forte entusiasmo. Renga è attivo anche sul fronte solidale: a favore della sua Brescia, promuove una raccolta fondi per sostenere la città per via dell’emergenza in corso. “Tutti noi siamo Brescia”, scrive nelle Stories, “Ognuno di noi ha la possibilità di diventare un Angelo”.

La citazione richiama ovviamente uno dei suoi brani più famosi, diventato colonna sonora di questa sua iniziativa. “Qui c’è un’altra emergenza pericolosa: l’emergenza sociale”, ha detto invece nei giorni scorsi a BillBoard Italia, “La gente non ha denaro per fare la spesa. SOStieni Brescia è stata creata per dare una mano”. Renga infatti è uno dei testimonial del progetto solidale, assieme a Fabio Volo e all’ex moglie Ambra Angiolini. Soprattutto alla luce della tragedia che ha colpito la loro città d’adozione: “Forse non si è capito”, ha detto ai Lunatici, “qui tra Bergamo e Brescia abbiamo passato dei momenti terribili che sono stati compresi forse in maniera più precisa da tutto il Paese con le immagini delle salme portate via dall’esercito dall’ospedale. Nel bresciano e nel bergamasco ci sono dei posti dove una intera generazione non c’è più. I nonni non ci sono più. Io abito in una casa vicino all’ospedale: sentivo le ambulanze con una frequenza di pochi secondi una dalle altre. Andavano e venivano“.