Francesco va in onda oggi, 16 agosto 2020, su Canale 5 a partire dalle ore 15.30. Tra gli italiani più amati nel mondo da secoli, una delle figure fondamentali del nostro tardo medioevo, sarà protagonista del pomeriggio della televisione. La pellicola è stata prodotta nel 2002 dalla Taodue Film per conto di MediaTrade. La regia fu affidata all’ottimo Michele Soavi, regista che proprio nelle televisioni RAI e Mediaset ha costruito i suoi maggiori successi con mini-serie o film televisivi spesso di carattere autobiografico.
Lo ricordiamo infatti per ‘Rocco Chinnici – È così lieve il tuo bacio sulla fronte’, nel 2018, ‘Adriano Olivetti – La forza di un sogno’ nel 2013, ‘Uno Bianca’ del 2001, l’anno precedente ‘Francesco’, un buon direttore di cinepresa che ha dedicato a personaggi di spessore il suo senso artistico. Per la parte di San Francesco d’Assisi fu scelto Raoul Bova, puntando sul sicuro, un attore amato dalle famiglie italiane, in grado di garantire quello charme necessario ad una figura così elevata come il Santo di Assisi. Santa Chiara è invece Amélie Daure, non molto conosciuta in Italia, la sua filmografia, sia su grande che su piccolo schermo, si è svolta quasi sempre in Francia. Bernardo è Gianmarco Tognazzi: abbiamo quindi due dei maggiori attori italiani del cinema contemporaneo assieme sul set, il film non doveva e non ha fallito sin dalla sua prima uscita in televisione.
Francesco, la trama del film
Francesco nasce alla fine del 1100 nell’Italia dei Comuni, appunto in Assisi. Figlio del ricco commerciante di tessuti, anche molto pregiati, Pietro di Bernardone, Francesco è rampollo nobile che vive la sua adolescenza come tutti i giovani nobili della sua epoca, tra sfarzi e onori delle armi. La madre Pica è una donna molto devota a Dio e crescerà il figlio con questa propensione alla spiritualità anche se Francesco sembra portato al commercio come il padre.
Frequenta la scuola della sua città ma con scarsi risultati, da lì la volontà di Pietro di Bernardone di portarlo nel mondo degli affari con se. Partecipa alla guerra dei Comuni, della sua Assisi impegnata in armi contro Perugia e dimostra le sue doti di cavaliere e di uomo temerario e d’onore ma qualcosa si muove in lui, una sorte di ‘sete’ spirituale lo porta ad una serie di riflessioni sul senso della vita e della possibilità di vivere come Gesù Cristo viveva.
In Francesco inizia a farsi avanti con forza l’esigenza di vivere una vita monastica, in povertà, a stretto contatto con la natura, assieme ai confratelli ed alle consorelle che man mano lo seguono nel suo cammini iniziando con lo spogliarsi dai suoi abiti sfarzosi per vestire il saio della povertà. Con San Francesco l’Italia ritroverà quello spirito libero e caritatevole del Redentore originale: assieme a Bernardo, a Chiara, a tutti i suoi fratelli frati, predicherà al povertà anche accusato di eresia da altri ordini monastici, eppure non rinnegherà mai nè la Chiesa nè il Papa ma presenterà al mondo una nuova modalità di vivere la chiamata di Gesù.