FRANCESCO TOTTI: “LA NAZIONALE, RETEGUI E GLI ORIUNDI”
Francesco Totti ha parlato di Mateo Retegui, della Nazionale e del ruolo degli oriundi, ma naturalmente anche della Roma e di José Mourinho nel corso di un torneo di padel a Santa Severa, la “Finale del cuore” per donare un defibrillatore alla scuola elementare di Santa Marinella, con protagonisti anche il ct della Nazionale Roberto Mancini, Luigi Di Biagio e Vincent Candela. Cominciamo allora proprio dall’Italia e da Mateo Retegui, che Totti era stato fra i primi a scoprire in Argentina e che ha segnato due gol in altrettante partite finora disputate in Azzurro: “L’ho visto in alcuni video. Mi aveva impressionato dal lato fisico e mentale, era voglioso. Non l’ho segnalato io a Mancini. Non ce l’ho più adesso, ce l’avevo purtroppo. Sono contento per lui, è un bravo ragazzo. Se lo merita, ha un buon futuro”.
Proprio i gol di Retegui hanno però aperto il dibattito sul ruolo degli oriundi in Nazionale, sul quale la posizione di Francesco Totti è chiara: “Quando giocavamo noi ognuno era del proprio Paese, ma adesso purtroppo il calcio è cambiato. Sono cose che il calcio ha voluto. Il mister ha dei problemi diciamo. Io punterei fortemente sui settori giovanili, far crescere i proprio giovani nei club e così possono crescere talenti”. Presente anche Roberto Mancini, che sullo stesso tema ha dichiarato: “Se noi li trovassimo in Italia saremmo più felici, ma come a noi sono stati portati via giocatori che avevano fatto tutte le giovanili. Poi ognuno può dire quello che vuole, ma per quel che mi riguarda lascia il tempo che trova. Se troviamo giocatori validi li valutiamo, li studiamo e poi prendiamo delle decisioni”.
FRANCESCO TOTTI: “LA ROMA E LA CHIAVE MOURINHO…”
Tornando a Francesco Totti, naturalmente con il leggendario numero 10 giallorosso si deve parlare anche della Roma, anche se la premessa è chiara: “Non parlo perché poi si creano problemi”, dal momento che ogni parola di Francesco Totti può avere un impatto incredibile a Roma. Le possibilità di fare bene sono comunque intatte e il ruolo di José Mourinho può essere fondamentale in tal senso: “È ai quarti di Europa League, è quinto e può arrivare in zona Champions che è l’obiettivo. Mi auguro possa andare più avanti possibile in Europa. Mourinho è la chiave per aprire un portone”.
La Roma di Mourinho però per molti è troppo difensiva, Francesco Totti si permette un sorriso e risponde così: “Quando c’era Zeman si diceva che era troppo offensivo, come fai fai sbagli sempre (ride, NdR). L’importante sono i risultati, poi giochi bene o male è secondario come problema”. Il Napoli di Luciano Spalletti, con il quale i rapporti di Totti non sempre sono stati idilliaci, merita i complimenti: “Non me l’aspettavo. Sapevo che era una buona squadra, con un grande allenatore. È stato un binomio perfetto. Sono stati molto bravi ma anche fortunati, perché non hanno nessuna squadra dietro. Quando giocavamo noi (la Roma, NdR) c’era sempre un’altra dietro come Juventus, Milan o Inter. Noi facevamo 20 vittorie e loro 19”.