Il professor Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, ed esponente del ministero della salute, è stato ospite stamane del programma di Rai Uno, per parlare dei casi di covid e degli allarmi lanciati dai media: “Ci dobbiamo preoccupare? Assolutamente no, grande attenzione. A volte mi sembrano un po’ di dichiarazioni buttate lì per avere spazio giornalistico. I contagi raddoppiati rispetto a che cosa? Bisogna guardare i numeri in assoluto. E’ la stagionalità, abbiamo avuto l’estate fino a novembre praticamente, adesso c’è il freddo, c’è ovviamente la circolazione di virus influenzali e parainfluenzali, così come del covid, e questo mix fa si che ci sia qualche italiano ammalato”.



E ancora: “Spesso sono sovrapponibili le infezioni da influenza e dal covid, è difficile fare una diagnosi differenziata, ma il tema di oggi non è paventare 15mila morti, che oggi non serve a nessuno. Bisogna definire l’identikit della persona che rischia una malattia seria, leggasi i fragili che sono i grandi anziani, gli over 70 e di più, le persone che hanno molte patologie, e queste persone devono vaccinarsi per influenza e per il covid”. Di nuovo sul covid: “Se noi rapportiamo questi dati all’anno scorso o a due anni fa siamo in un’altra era, sono dati rapportati alla settimana precedente. Ma attenzione, qui non stiamo sottovalutando, dobbiamo essere attenti come sempre e prepariamoci che le persone più fragili si devono vaccinare”.



FRANCESCO VAIA E IL COVID: “SERVE POTENZIARE MEDICINA TERRITORIALE”

Francesco Vaia ha proseguito: “Così come noi osserviamo che ci sono infezioni che si sovrappongono è evidente che la nostra prospettiva futura è di fare un vaccino che ci copre tutte le infezioni respiratorie, sempre le persone anziane o che hanno problemi di altre malattie. E’ un futuro non lontano, l’anno prossimo avremo già un vaccino bivalente, forse già trivalente. Sarà un vaccino non obbligatorio, punteremo sulla responsabilità individuale e vaccinandoci evitiamo la malattia grave. Ribadiamolo, il vaccino non ti da la certezza che non ti contagi, ma ti da la grande possibilità che tu non abbia la malattia grave”.



Ancora sui vaccini: “Ieri le regioni hanno preso l’impegno di fare degli open day di modo da poter vaccinarsi senza alcuna prenotazione, anche negli studi medici e nelle farmacie. La vaccinazione non deve essere inaccessibile, facilitare fa crescere il numero di vaccinati”. Sulle prospettive: “Bisogna finanziare di più la medicina di territorio per evitare che si sovraccarichino gli ospedali, dobbiamo potenziarla a partire da medici di base e dalle farmacie, i presidi più vicini ai pazienti”.