Francesco Vaia, Direttore generale istituto nazionale malattie infettive Spallanzani, è stato ospite stamane del programma di Rai Uno, Uno Mattina. Le prime parole sono state sull’influenza stagionale: “Prevedevamo da metà ottobre-fine aprile l’influenza, il picco c’è stato verso dicembre, 16 casi ogni 1.000, adesso siamo sui 4 quindi siamo in una fase fortunatamente calante. Altri virus che stanno circolando? Il virus sincinziale è un po’ più delicato, sono virus influenzali o parainfluenzali. C’è una maggiore sensibilità oggi su questi argomenti quindi è il tempo di comunicare bene”.



Francesco Vaia ha proseguito: “C’è stato sicuramente un basso tasso di vaccinazione perchè il covid ha preso il sopravvento, in tutti i sensi, anche dal versante della comunicazione. Ci siamo imbattuti fra catastrofisti e negazionisti, ora è il tempo dell’equilibrio. Dobbiamo dire perchè ci dobbiamo vaccinare, quali fascie vaccinare, in che tempo vaccinarsi più che dire vaccinatevi. Bisogna spiegare bene agli italiani, anche attraverso questi spazi, perchè dobbiamo vaccinarci”.



FRANCESCO VAIA: “NON BISOGNA ANDARE IN PRONTO SOCCORSO SE NON SI E’ GRAVI”

Francesco Vaia si è poi soffermato sui giovani fra le principali vittime del covid: “Il covid ha determinato tanti lutti nelle persone più fragili e negli anziani e ha anche determinato un gravissimo problema. Il lockdown per lo stretto tempo è stato necessario, ma il lockdown allungato e la Dad hanno determinato uno stato di grave insofferenza, tenere i ragazzi a casa è stato sbagliato, è aumentata la violenza, psicofarmaci, droghe e alcol. Non dobbiamo giudicarli ma dobbiamo ascoltarli e deve ascoltarli anche la famiglia, non possiamo abbandonarli ad un’altra istituzione. C’è bisogno di una grande unità scuola, famiglia e salute, tutti insieme per questo grande problema”.



Quindi Vaia ha aggiunto: “Non è mai troppo tardi ne troppo presto per prevenire, bisogna cominciare dalle scuole dell’obbligo e anche dagli anziani. Noi dobbiamo invertire il paradigma che la vecchiaia porta le malattie, dobbiamo dire il contrario. E’ fondamentale una buona alimentazione ma anche fare sport a tutte le età, una serie campagna di vaccinazione, e tutto questo ci dice che il mondo si ama e si vuole bene, un altro paradigma da dire. Quando ho smesso di fumare tanti anni fa ho smesso non perchè mi faceva male ma perchè mi volevo bene e questo bisogna dire ai giovani, di amarsi di più con dei corretti stili di vita”. Francesco Vaia ha concluso: “Si va in pronto soccorso solo quando abbiamo una grave complicazione, e per questo bisogna potenziare la medicina del territorio e dare gli strumenti ai medici di famiglia, così si liberano i pronto soccorsi, si va solo quando si sta veramente male”.