Finali degli Europei 2021 a Londra? Nemmeno a parlarne: è la tesi di diversi esperti che, sul tema della diffusione della variante Delta del Covid-19 nel Regno Unito e dell’impennata di contagi nel Paese, sostengono come debbano essere al più presto essere cambiate le sedi, mettendo in atto misure di contenimento alle nostre latitudini. Ne è convinto anche Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma che, ospite questa mattina a “L’Aria che tira – Estate” ha detto la sua su una questione che oramai ha travalicato i confini dello sport e della sanità ed è diventata anche politica.
Nel corso della puntata odierna del talk show in onda ogni giorno su La7, infatti si è parlato non solo delle mutazioni del Coronavirus che spaventano la comunità scientifica ma anche del fatto che si terrà in quel di Londra l’atto finale di questo Campionato Europeo itinerante di calcio che vede ancora in lizza per la vittoria finale sia la Nazionale dei Tre Leoni sia quella italiana. Incalzato dal conduttore in merito alla possibilità di spostare in altra sede le gare di semifinali e la finale, in programma allo stadio di Wembley (come peraltro chiesto dagli stessi esponenti del Governo italiano), Vaia ha detto senza mezze misure che quelle partite non si possono svolgere a Londra. E non solo.
FRANCESCO VAIA, “NO ALLE FINALI A WEMBLEY: E SULLA GARA DI ROMA…”
Infatti durante la sua ospitata a “L’Aria che tira – Estate” (a questo link un breve clip video dal suo intervento), il professor Vaia ha spiegato i motivi per cui si sta correndo un grande rischio e ha aperto pure una finestra sull’arrivo di tanti tifosi britannici a Roma per sostenere la loro Nazionale che nella giornata di domani affronterà in uno dei quarti di finale l’Ucraina allo stadio Olimpico. Nonostante il sistema di controllo predisposto per quella gara e i biglietti già ritirati, secondo Vaia ha concordato sul fatto che col senno di poi sarebbe stato meglio se quei tifosi non fossero arrivati in Italia e poi ha affermato: “Io sono stato fra i primi qui a promuovere il protocollo scientifico per riaprire il campionato di Serie A e sono stato fra i protagonisti sottoscrittori del protocollo degli Europei a Roma” ha premesso prima di spiegare i motivi dei suoi timori.
“Ma ora dico con molta chiarezza e franchezza -ha proseguito il diretto interessato- che ho sottoscritto l’appello del Presidente Mario Draghi, improntato a saggezza e prudenza”: a detta del professore, infatti, la finale degli Europei non si può tenere a Londra; inoltre, se i cittadini inglesi dovessero venire in Italia “non c’è altro sistema, devono venire in un ambiente che è una bolla negativa, devono essere vaccinati in seconda dose oppure con tampone negativo nelle ultime 48 ore” ha concluso, ricordando anche che “non devono entrare nello stadio, è un problema di ordine pubblico, bisogna bloccar questi cittadini se non sono protetti”.