Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto Spallanzani di Roma, è direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, è stato ospite stamane di Uno Mattina per parlare di sanità, focalizzandosi in particolare sull’importanza della prevenzione: “Gli italiani hanno percepito ed ora anche il governo deve percepirlo, la prevenzione è l’attrice del cambiamento. Le liste d’attesa sono un problema, una vergogna del nostro Paese e i cittadini percepiscono come una sorta di distorsione del sistema, non lo tollerano più, ma si può risolverlo e la prevenzione può riuscire a farlo. Cosa bisogna fare? Diminuire la domanda, ad esempio intervenendo negli stili di vita che eliminano malattie come diabete, ipertensione e malattie cronico degenerative che sono il 60% delle malattie, così abbatto i pazienti e diminuisco le liste d’attesa, quindi la prevenzione è la vera attrice della sanità”.
Quindi Francesco Vaia ha preoeguito: “Dovremmo pensare ad un calendario della salute utilizzando il buon senso come fa la buona madre o il buon padre di famiglia. Bisogna ricordarsi del calendario di Frate Indovino in cui si segnavano le cose importanti della vita. Dobbiamo cominciare da quando uno nasce, dall’allattamento che permette di ricevere gli anticorpi, quindi le vaccinazioni obbligatorie, poi a 11/12 anni il vaccino dell’HPV, siamo fra gli ultimi in Europa, l’unico vaccino che combatte il cancro. Vanno vaccinati sia i ragazzi che le ragazze. Dobbiamo mettere il vaccino negli stili di vita, come mangiare bene e fare attività fisica, quindi il calendario della salute e della mia vita”.
FRANCESCO VAIA: “IL DISCRIMINE DEVE ESSERE LA QUALITA’”
Francesco Vaia ha continuato dicendo: “Il discrimine deve essere la qualità, dobbiamo dare al cittadino la possibilità di andare in un posto o in un altro purchè sia di qualità. L’integrazione fra pubblico e privato è una cosa da favorire purchè il servizio sia pubblico, il cittadino non deve però pagare e deve avere una prestazione di qualità”.
Francesco Vaia è tornato sul tema vaccino contro l’influenza e il covid: “Lo devono fare gli anziani e chi ha patologie varie, ma è la sanità che si deve muovere verso il cittadino, dobbiamo riaprire i centri vaccinali negli ospedali. Ho emanato due direttive alla regioni per potenziare la comunicazione sulle vaccinazioni e inoltre bisogna potenziare l’organizzazione, utilizzando anche ad esempio le farmacie, dei presidi di prossimità”.