Luca Valdiserri, papà di Francesco, il giovane morto investito a Roma, ha commentato a Morning News la sentenza nei confronti di Chiara Silvestri, l’investitrice, condannata ieri a 5 anni: “Mi sento molto stanco – le parole in diretta tv – la giornata di ieri è stata pesantissima, sulla decisione noi, parlo anche per mia moglie e la sorella di Francesco che si chiama Daria e che sta per compiere 18 anni, abbiamo sempre cercato di non immaginarci il giorno della sentenza. La legge sull’omicidio stradale ha una forbice molto ampia sulle decisioni del giudice quindi meettrci a fare dei calcoli sarebbe stato un perdere energie, invece noi cerchiamo di buttarci sull’educazione stradale e le informazioni da dare agli altri ragazzi”.



Il papà di Francesco Valdiserri ha proseguito: “Ci siamo inseriti in una serie di programmi che esistono già, sono programmi della Polizia Stradale e che qualsiasi scuola, soprattutto i lieci, può fare. E’ importante rafforzare nelle scuole questi programmi, partendo addirittura dalle Primarie in quanto abbiamo visto che molte vittime sono i bimbi quando magari vanno in bicicletta o attraversano la strada, è un tema che interessa tutti, dal bambino fino al nonno. Mio papà che ha 92 anni ed ha assistito al funerale di suo nipote… è drammatico”.



FRANCESCO VALDISERRI, IL PAPA: “NON ABBIAMO MAI INCROCIATO CHIARA SILVESTRI”

Sull’investitrice: “Non abbiamo mai incrociato Chiara Silvestri, la signorina non si è presentata al processo, sta seguendo credo un percorso di recupero per cui secondo quanto detto dal suo avvocato difensore il consiglio di chi l’ha in cura era di non presentarsi al processo in quanto sarebbe stato un possibile choc. Ci ha scritto una lettera che ci è stata data ieri e io non ho ancora avuto la forza di aprirla e lo farò più avanti quando sarò più tranquillo. Abbiamo cercato di tenere separati i percorsi di noi come genitori e come cittadini: c’è un dolore della famiglia ma ci deve essere anche un impegno all’esterno per chi potrà farlo. Niente ci potrà ridare Francesco e allora cerchiamo di trasformare queste tragedie in qualcosa di utile socialmente”.



Sul perdono il papà di Francesco Valdiserri ha aggiunto: “Io non sono un credente, noi abbiamo sempre pensato di non dover mai commentare ne la sentenza, non siamo dei giudici, e nemmeno di scendere sul piano cattolico, cristiano del perdono. Quello che posso dire è che non odio questa persona ma non per un sentimento di bontà mio ma perchè in questi novi mesi ho capito che odiare e avere la rabbia ci toglie tantissime energie, ne abbiamo poche e dobbiamo usarle per cose positive”.