Francesco Venditti, non solo il figlio di Antonello Venditti e Simona Izzo
Francesco Venditti è il figlio di Antonello Venditti e Simona Izzo. Il figlio d’arte ha seguito le orme della mamma visto che oggi è un affermato attore e doppiatore. Non solo, Francesco è anche papà di quattro splendidi figli: Alice e Tommaso nati dal matrimonio con la collega Alexandra La Capria, mentre Leonardo e Mia sono arrivati dalla relazione con la compagna Cristina. Padre affettuoso e presente, il figlio di Antonello Venditti parlando proprio della figlia ha confessato negli studi di “Oggi è un altro giorno: “era fidanzata con un ragazzo, io e la mamma più di una volta le abbiamo detto “Guarda che secondo noi ti stai innamorando della tua amica. Lei diceva di no, invece dopo un po’ si è aperta ed era così. Era un pochino più piccola, quindi magari noi abbiamo sentito delle cose di cui lei ancora non si rendeva conto”.
Nessuna paura da parte dell’attore che ha accolto e compreso la scelta del figlia con grandissimo amore: “l’amore è amore, lo diceva anche mio padre. Penso che ognuno debba essere chi si sente di essere”.
Francesco Venditti, il rapporto con i miei genitori Antonello Venditti e Simona Izzo
Francesco Venditti è nato dall’amore di Antonella Venditti e Simona Izzo. Due genitori importanti che hanno lasciato il segno. Parlando proprio del rapporto con il padre ha rivelato: “la musica era qualcosa che portava mio padre lontano da me e l’ho odiata. Poi con le sue canzoni sono stato in grado di capirlo e di conoscerlo”. Per fortuna con il passare del tempo le cose sono migliorare, visto che oggi padre e figlio hanno un rapporto sereno. Anche con la madre Simona Izzo non è stato sempre facile: “lei è l’essenza di quello che è la madre per un figlio maschio, solo che lei ha sempre dato consigli non richiesti, che a volte un figlio percepisce come giudizi, per questo io evito di avere lo stesso atteggiamento con i miei di figli. Però le voglio molto bene”.
Infine parlando proprio della presenza dei genitori ha detto: “negli anni da loro mi sono difeso con l’analisi, che mi ha aiutato per capirli e mi ha avvicinato a me stesso. Ricordo che la cosa che mi faceva soffrire era l’essere un po’ nomade, avere un armadio da mamma, uno da papà uno dai nonni”.