ELEZIONI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: CHI SONO I FRANCHI TIRATORI?
Prendono il via oggi, lunedì 24 gennaio, le votazioni per eleggere il 13esimo presidente della Repubblica. Ciò significa che a partire da oggi sentirete pronunciare in tv e leggerete sui giornali l’espressione “franchi tiratori“. Ma chi sono? E perché si chiamano così? La locuzione, entrata ormai nel gergo politico da decenni, si riferisce a quei parlamentari che, approfittando del voto segreto – in vigore negli scrutini per l’elezione del capo dello Stato – votano diversamente rispetto alle indicazioni del proprio partito o schieramento, nel tentativo di affossare un candidato sgradito.
Ma perché si parla di “franchi tiratori”? L’espressione ha origine dal francese “franc-tireurs“, dove franco sta a significare “libero“. Come riportato da Il Post, che la prima volta che si parlò di franchi tiratori fu nel Settecento, negli anni della Rivoluzione francese, per riferirsi a singole persone o a piccoli gruppi di fanteria leggera che combattevano una specie di guerriglia in autonomia, senza rispondere agli ordini come invece gli altri soldati dell’esercito regolare.
FRANCHI TIRATORI: CHI SONO E PERCHÈ SI CHIAMANO COSÌ
Secondo Treccani, «“franco tiratore” è attestato nell’italiano scritto dal 1870, all’interno di cronache giornalistiche sulla guerra franco-prussiana». In quel contesto, infatti, si parlava di franchi tiratori in relazione ai singoli combattenti (o piccoli gruppi) che, spesso nascosti in centri abitati, esplodevano colpi di fucile contro i nemici. Forse è pure per questo motivo che, negli anni Settanta, su un Dizionario politico e parlamentare, venne scritto che “nel franco tiratore parlamentare c’è, riflessa, l’immagine del ‘cecchino’: che, nascosto, tira all’improvviso».
Le votazioni per eleggere il presidente della Repubblica contrassegnate da un particolare attivismo da parte dei franchi tiratori sono state moltissime nella storia politica italiana. Tra le più famose quella che nel 2013 portò i famosi “101” ad impallinare Romano Prodi, candidato “ufficiale” del centrosinistra, aprendo la strada al bis di Giorgio Napolitano.