L’ombra dell’antisemitismo dietro una vicenda di cronaca che coinvolge quattro minori e che arriva dalla Francia, dove una 12enne ha denunciato di essere stata stuprata perché ebrea da tre coetanei, attualmente sottoposti a misura restrittiva in attesa che la loro posizione sia vagliata dalle autorità. Il caso di violenza sessuale si sarebbe verificato a Courbevoie e due dei giovanissimi indagati sarebbero stati condotti in carcere mentre il terzo, secondo quanto riporta Le Figaro, si troverebbe in una comunità per minorenni in attesa di interrogatorio.



Stando a ciò che è stato finora ricostruito dalla stampa francese, tra i tre ragazzi fermati ci sarebbe l’ex fidanzato della 12enne e l’ipotesi degli inquirenti è che lo stupro sia stato premeditato per una sorta di vendetta di matrice antisemita nei confronti della ragazzina. Accompagnata dai genitori, la minore avrebbe raccontato alla polizia di essere stata sottoposta ad atti sessuali violenti, una violenza di gruppo in cui non sarebbero mancate minacce di morte e insulti a sfondo razziale. L’indagine è coordinata dalla Procura di Nanterre.



Stupro di gruppo di matrice antisemita in Francia, il racconto della 12enne

Secondo quanto raccolto da Le Figaro, la 12enne avrebbe fornito una versione dettagliata del presunto stupro di gruppo di matrice antisemita di cui sarebbe stata vittima pochi giorni fa, dopo aver incontrato per caso i suoi presunti aguzzini mentre si trovava in una piazza centrale di Courbevoie, banlieu di Parigi, con un amico. Stando al racconto della minorenne, i tre coetanei, tra i quali l’ex ragazzo anche lui 12enne, l’avrebbero condotta in un hangar dismesso e lì si sarebbero consumate le terribili violenze.



La ragazzina avrebbe parlato di percosse, minacce e insulti prima di essere violentata dai presunti aggressori. Nel giro di poche ore, i tre sarebbero stati identificati e sottoposti a misure cautelari. Secondo il quotidiano francese Le Parisien, avrebbero fatto parziali ammissioni davanti agli inquirenti, sostenendo di aver agito “per vendetta” perché la 12enne avrebbe “nascosto di essere di religione ebraica” all’ex fidanzato ora indagato. Da una prima analisi del telefono di quest’ultimo, sotto sequestro, sarebbero emersi gravi elementi a carico: nella memoria del dispositivo contenuti come immagini e frasi antisemite. Le Figaro riporta che la 12enne avrebbe raccontato di essere stata prima picchiata e gettata a terra, poi fotografata dai presunti assalitori e uno di loro avrebbe tenuto la fiamma di un accendino vicino al suo volto minacciandola di “bruciarla”. Poi la violenza sessuale di gruppo che avrebbe trovato conferma negli accertamenti sanitari immediatamente successivi all’accaduto.