La Francia è a grave rischio di siccità. Nonostante il mese di luglio abbia assistito a precipitazioni abbondanti, le piogge non sono state sufficienti a ripristinare le riserve di acque sotterranee. Così, il 1° agosto il 72% delle falde acquifere francesi era al di sotto della norma stagionale. L’idrologa Emma Haziza, raggiunta dal quotidiano L’Humanité, avverte dei pericoli di un sistema che continua a considerare l’acqua come una risorsa inesauribile e invoca una risposta collettiva.
“Le falde acquifere profonde non vengono ricaricate in estate perché il suolo è troppo secco. La vegetazione ne beneficia, ma non abbastanza da compensare la mancanza – spiega l’esperta – Nell’arco di un anno, la regione Hauts-de-France ha perso il 70% delle sue acque sotterranee. Si tratta di una perdita colossale. Il suolo si sta prosciugando più velocemente di quanto previsto dai modelli climatici”. Nel caso specifico, “a causa della sua posizione geografica nel nord Europa, la Francia è uno dei Paesi in cui i cambiamenti dovuti al riscaldamento globale si stanno verificando più rapidamente” e di conseguenza “il Paese è in fase di aridità a causa di condizioni anticicloniche più frequenti. La regione mediterranea e i Pirenei orientali, in particolare, sono sotto stress idrico cronico dal 2017”. La questione della siccità e della mancanza di acqua si pone nel momento in cui “tutte le attività economiche hanno bisogno di acqua: tessile, plastica, petrolio, energia nucleare. I bacini idrici si stanno prosciugando. Secondo la NASA, 19 luoghi nel mondo sono in declino irreversibile. Intere aree si stanno prosciugando completamente. Il 52% dei laghi naturali e artificiali sta scomparendo. Le acque sotterranee vengono saccheggiate in modo massiccio”.
La morsa della siccità in Francia, l’idrologa: “acqua estratta come petrolio”
La Francia è a rischio siccità, ma la situazione globale è allarmante. Tra le pagine de L’Humanité, l’idrologa Emma Haziza mette in guardia: “l’acqua viene estratta come il petrolio, nella convinzione che sia rinnovabile. L’acqua che si è infiltrata 1 milione di anni fa e che ha impiegato 100.000 anni per arrivare a destinazione non tornerà mai più se la preleviamo massicciamente in un breve periodo di tempo”. E dichiara senza mezzi termini che “i mega-bacini non hanno senso” in quanto “tutta la vita dipende dall’acqua prelevata dalle falde acquifere”.
Per combattere la siccità e preservare l’acqua, in Francia ma anche a livelli globale, Haziza spiega che “dobbiamo indicare la strada verso la resilienza alimentare, su scala globale” perché “stiamo parlando di riserve globali e di un sistema che si sta esaurendo” ed è quindi necessario “uscire dalla logica del profitto permanente”.