Addio al super green pass e all’obbligo di mascherina, ma non sempre: nuove disposizioni in Francia nel contrasto alla pandemia. Nonostante il leggero rialzo di casi positivi registrati negli ultimi giorni, Parigi ha deciso un cambio di marcia: via le maggiori restrizioni imposte ai cittadini per l’emergenza sanitaria. «Il miglioramento della situazione negli ospedali e l’elevata copertura vaccinale ci portano a confermare la revoca di alcune misure», il breve commento del primo ministro Jean Castex ai microfoni de Le Parisien.



A partire da oggi, lunedì 14 marzo 2022, in Francia non sarà più obbligatorio esibire il certificato verde o indossare la mascherina per scuole, cinema, teatri, ristoranti, negozi e supermercati. Il governo lascia libertà di scelta ai datori di lavoro sulle contromisure da adottare. Per quanto riguarda il dossier educazione, il ministero apposito raccomanda «l’utilizzo della mascherina ai contatti stretti fino a sette giorni dopo la dichiarazione del primo contagio».



Francia, addio al super green pass

Entrando nel dettaglio delle misure introdotte in Francia, per recarsi nei luoghi culturali (cinema, teatro, stadio, discoteca, bar, eccettera) non ci sarà più l’obbligo di vaccinazione completa o di recente infezione. «Revocare il green pass non credo sia un problema: ha raggiunto i suoi obiettivi, incoraggiando le persone a vaccinarsi», l’analisi dell’epidemiologo Pascal Crepey. In base agli ultimi dati disponibili, in Francia ha ricevuto la terza dose il 70% delle persone tra i 30 e i 60 anni e l’80% degli over 60. Tra gli altri, una importante percentuale ha contratto il Covid di recente e non ha potuto sottoporsi al richiamo.



Come dicevamo, alcune restrizioni restano. Le strutture sanitarie e le Rsa resta l’obbligo di green pass. Per quanto riguarda l’obbligo di indossare la mascherina, questo resta per i trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. «Una misura necessaria a causa del rialzo di casi positivi», l’analisi dell’epidemiologo Antonie Flahault. Il premier Castex ha tenuto a precisare che sarebbe comunque meglio continuare a indossare i dispositivi di protezione, «soprattutto per le persone fragili in occasione di grandi assembramenti o nei luoghi al chiuso».