Gli ambientalisti ed eco-attivisti in Francia hanno protestato la scorsa domenica bloccando il tratto autostradale A-13 che collega Parigi alla Normandia. Una manifestazione contro il disboscamento previsto nella zona per la costruzione di un nuovo raccordo autostradale, una circonvallazione per la città di Rouen. Oltre ai numerosi fotografi e alla polizia che ha tentato di sgomberare il corteo, le polemiche sono poi proseguite sui social network, con una pioggia di critiche per l’atteggiamento particolarmente “violento” dei manifestanti.
Sono stati molti a commentare le immagini e i filmati che riprendevano gli attivisti intenti a fissare funi di acciaio e piantare grandi chiodi all’interno dei tronchi delle querce secolari del bosco che dovrebbe essere abbattutto per far posto all’autostrada, per tentare di bloccare l’azione delle motoseghe e degli escavatori. Successivamente è intervenuto anche il ministro dell’interno francese condannando le azioni del movimento ambientalista Les Soulevements de la Terre, dichiarando che “è necessario subito lo scioglimento del movimento per fermare i disordini“.
Francia, ambientalisti contro il disboscamento “Armiamo la foresta”
Il quotidiano francese Le Parisien ha pubblicato un articolo sul gesto degli ambientalisti francesi, documentando anche i commenti, sia positivi che negativi, arrivati dopo l’azione di protesta. Molti cittadini hanno giudicato l’atto come estremo e pericoloso, perchè “per salvare gli alberi si sta mettendo in pericolo la vita di alcuni lavoratori“. In effetti il rischio è che dopo l’installazione delle funi metalliche e dei chiodi, il tentativo di tagliare lo stesso le querce possa sfociare in gravi incidenti per chi si troverà a dover lavorare nel cantiere. Altri invece hanno commentato dicendo che “è giusto protestare, perchè le foreste sono più importanti delle strade“.
Il movimento ha annunciato di non avere intenzione di fermarsi, ma di proseguire nelle azioni di manifestazione “armando la foresta per bloccare la deforestazione“. “La nuova strategia degli ecologisti radicali è quella di compiere azioni “clamorose” per provocare reazioni”, afferma Rémi Luglia, il presidente dell’associazione nazionale di protezione della natura, ma “A volte è necessario, perchè bisogna portare i cittadini a conoscenza del fatto che molte zone umide, habitat di animali come uccelli e anfibi, stanno scomparendo a causa della deforestazione, occorre preservare la biodiversità e combattere l’indifferenza“.ambientalist