Un uomo è stato arrestato e imprigionato lo scorso venerdì a Parigi, in Francia: l’accusa è di aver sparato un fumogeno (o un fuoco d’artificio, a seconda delle fonti) contro l’elicottero del presidente Emmanuel Macron lo scorso 27 aprile. “L’obiettivo era fargli rovesciare il caffè e spaventarlo. Alcune persone rompono le finestre. Io volevo far passare il messaggio che… qui c’è opposizione e c’è uno spettacolo di mer*a“, ha dichiarato, secondo la trascrizione della polizia citata dal quotidiano Le Parisien. L’episodio si è verificato durante un viaggio nel Doubs per rendere omaggio a Toussaint Louverture, l’ex schiavo che guidò la rivolta di Saint-Domingue, oggi Haiti.
Secondo Le Parisien, il giovane anarchico – di mestiere falegname – ha sparato un fumogeno contro il mezzo aereo del leader dell’Eliseo ma è riuscito a farla franca per almeno due mesi. La procura militare parigina aveva aperto un’istruttoria per “messa in pericolo della vita altrui” e “tentativo di distruzione o danneggiamento di beni idonei a ledere gli interessi fondamentali della nazione”.
Francia, fuochi d’artificio contro l’elicottero di Macron
Venerdì il gip ha rinviato a giudizio l’indagato per “tentativo di degrado o deterioramento di beni con mezzi pericolosi per le persone, commesso a motivo della qualità di persona depositaria della pubblica autorità del suo utilizzatore”. Il giovane, di 23 anni, è stato incarcerato, come richiesto dall’accusa. Contattato, il suo avvocato, Me Pierre-Henri Baert, ha rifiutato di commentare. Tuttavia, ha indicato che ha intenzione di fare appello contro la custodia cautelare del suo cliente. Quella nel Doubs è stata la quarta visita sul campo del Presidente della Repubblica dall’adozione della riforma delle pensioni, che ha suscitato massicce proteste in tutto il Paese. Secondo Le Parisien, il giovane ha raccontato di aver scelto un atto plateale per sfidare il capo dello Stato e per ribadire il disaccordo della popolazione con la sua politica.