Dalla Francia arriva l’annuncio del governo di voler diminuire le cattedre assegnate alle scuole cattoliche. In realtà si tratta di un taglio riservato a tutte le scuole non pubbliche, ma come fa notare anche il quotidiano La Verità, quando si parla di scuole cattoliche francesi si tratta del 96% degli istituti scolastici privati.
Il motivo è quello di sentire la necessità di porre l’attenzione sulla diversità e l’inclusività soprattutto degli studenti che provengono da famiglie meno abbienti. In un discorso pubblico il ministro dell’istruzione francese Pap Ndiaye, ha affermato che le scuole private dovranno impegnarsi a raggiungere alcuni obiettivi, per continuare a beneficiare dell’assegnazione del 20% delle cattedre prevista dal sistema scolastico.
Il problema individuato daò governo francese risiede nel dato importante sull’iscrizione alla scuola pubblica e cioè come dichiarato dal ministro: “gli studenti meno abbienti rappresentano il 42% di quelli iscritti a scuole pubbliche contro il 18% del settore privato.” Da qui l’esigenza di ristabilire un equilibrio, colpevolizzando però gli istituti privati, che ora vengono accusati di essere poco inclusivi. D’altra parte però, molte famiglie iscrivono i propri figli nelle scuole che non sono gestite dalla pubblica amministrazione per la qualità dell’istruzione. Che dai dati sembrerebbe invece avere delle carenze strutturali per quanto riguarda gli istituti statali.
I problemi delle scuole pubbliche in Francia
Il governo francese sta tentando di risolvere i problemi della scuola statale penalizzando quella privata? Secondo alcuni il recente discorso del ministro Ndiaye, ha puntato sull’ accoglienza e sulla diversità, ma avrebbe tralasciato aspetti importanti da migliorare nel settore pubblico. Come lamentano da anni le famiglie, ci sono problemi che oltre in merito al livello dell’istruzione offerto, sussistono anche nei confronti delle infrastrutture. Giudicate carenti e troppo spesso non predisposte ad accogliere gli studenti affetti da handicap.
Per questo sempre più genitori scelgono le scuole private paritarie, a prescindere dalla fede, anche se la maggioranza degli istituti è cattolica. Nelle scuole pubbliche invece, a differenza di altri paesi europei non viene dato alcun tipo di insegnamento religioso. Se l’obiettivo del Ministero dell’istruzione francese quindi è quello di includere quanti più studenti possibili di diversa estrazione sociale all’interno delle scuole private, gli istituti rivendicano il diritto di poter scegliere chi fare iscrivere. In virtù anche del fatto che le famiglie che pagano le rette private non possono godere di sussidi ed esenzioni fiscali riservate a chi sceglie la scuola statale.