RIVOLTA IN FRANCIA, AUTO IN FIAMME CONTRO LA CASA DEL SINDACO DI L’HAY-LES-ROSES
Uno dei casi più inquietanti e gravi della lunghissima lista di attacchi e violenze in Francia arriva dal Comune a sud di Parigi, precisamente a L’Hay-les-Roses in Val-de-Marne: la scorsa notte i giovani teppisti – ufficialmente in “rivolta a livello nazionale” per la morte del17enne Nahel a Nanterre – hanno scagliato un’auto in fiamme contro la casa del sindaco di L’Hay-les-Roses, Vincent Jeanbrun. Il bilancio è grave ma poteva anche essere peggiore: la moglie si è rotta una gamba scappando, ferito anche il figlio più piccolo: il tutto mentre il sindaco si trovava barricato in Municipio per timore degli attacchi rivoltosi delle ultime ore.
Aperta un’indagine ufficiale per “tentato omicidio” dopo che Jeanbrun ha sporto denuncia questa mattina: «un tentativo di omicidio di indicibile vigliaccheria», ha tuonato il primo cittadino che per tre notti si era fermato asserragliato nel Comune impegnato nell’emergenza delle violenze urbane. Ma per i rivoltosi l’assedio al Municipio non è bastato: attorno all’1.30 hanno scagliato un’auto in fiamme contro la casa della famiglia. «Questa notte la mia casa è stata attaccata e la mia famiglia è stata vittima di un tentato omicidio. Mia moglie e i miei figli sono in stato di shock e feriti», è il primo commento del sindaco dopo la denuncia.
IL SINDACO AVEVA FATTO CIRCONDARE IL MUNICIPIO COL FILO SPINATO DOPO L’INIZIO DELLE RIVOLTE
Poco prima dell’attentato contro la casa di famiglia di Jeanbrun, le medesime auto erano state usate come ariete contro il filo spinato fatto mettere dal sindaco attorno al Municipio di L’Hay-les-Roses: secondo le prime notizie filtrate dalla polizia, il tentativo era di dare a fuoco sia il Comune che dopo la casa del primo cittadino.
Durante la fuga la donna si è rotta la gamba mentre i figli venivano inseguiti e presi di mira con lancio di fuochi d’artificio: con l’arrivo della polizia i rivoltosi sono poi fuggiti al momento senza dare traccia. «Ieri sera è stata raggiunta una pietra miliare nell’orrore e nell’ignominia. La mia casa è stata attaccata e la mia famiglia è stata vittima di un attentato. Anche se ora la mia preoccupazione è mettere al sicuro la mia famiglia, la mia determinazione a proteggere e servire la Repubblica è più grande che mai. Non mi tirerò indietro», ha detto il sindaco che già era salito all’altare delle cronache internazionali per la scelta di porre filo spinato attorno al Municipio. Mentre il Governo francese si schiera a fianco delle forze dell’ordine ma registra una forte difficoltà nel far fronte alle rivolte esplose in praticamente tutte le piazze delle principali città, da Nanterre dove tutto è cominciato ha parlato il vescovo mons. Matthieu Rougé rilanciando un appello alla calma e al dialogo: «Come leader religiosi della città di Nanterre, con un impegno di lunga data per la fraternità, vogliamo fare appello insieme, in queste ore difficili per la nostra città e il nostro Paese, al dialogo e alla pace». Intervistato da Vatican News, il vescovo della Diocesi di Nanterre lo dice chiaramente: «Nella società francese c’è una grande violenza latente e crescente da diversi anni. Le cause sono molteplici e vanno identificate con maggiore chiarezza. È bastata una scintilla perché la violenza e i quartieri si infiammassero. Oggi dobbiamo assolutamente riaprire le strade che portano alla pace. Esse implicano necessariamente un dialogo in cui tutti possano esprimere la loro rabbia, in cui tutti possano essere ascoltati, in cui possa accadere qualcosa per rompere questo circolo vizioso».
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⚠️ #FRANCE ??A further step has been taken in the violence. The home of the mayor of L’Haÿ-les-Roses was attacked with a ram car. He was absent. His wife was injured trying to get her 5 & 7 y.o. children to safety. As they fled, they came under… pic.twitter.com/1y9FM1i3c0— ???? ????? | ???????? (@tweetforAnna) July 2, 2023