Tragedia in Francia durante una manifestazione degli agricoltori. Nell’Ariège, nel sudovest della Francia, si è verificato un incidente mortale. Una donna è stata investita e uccisa mentre protestava con la famiglia. Stando a quanto riportato dall’emittente Bfmtv, tra le vittime anche la figlia 14enne della donna, a causa delle gravi ferite riportate. Invece, il padre e marito, gravemente ferito, è ricoverato in terapia intensiva. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo aggravato e lesioni aggravate. Lo ha annunciato il procuratore di Foix, Olivier Mouysset, tramite un comunicato stampa.
L’auto che ha investito la donna stava percorrendo una strada a doppia carreggiata quando ha urtato un muro di balle di paglia, che era stato eretto fino al ponte. Dietro questo muro di paglia i manifestanti stavano mangiando. Il conducente del veicolo, un uomo di 44 anni non noto alle forze dell’ordine, è risultato negativo all’alcol e alla droga. La procura chiarisce che, stando ai primi elementi di indagine emersi, quanto accaduto non sarebbe frutto di un gesto intenzionale.
PROTESTE AGRICOLTORI IN FRANCIA DOPO LA GERMANIA
L’incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, alle 5:45 a Pamiers, uno dei pesi dove gli agricoltori francesi stanno manifestando da alcuni giorni. Le proteste sono nate per chiedere semplificazioni amministrative e indennizzi più rapidi in caso di calamità naturali. Gli agricoltori lamentano di essere sommersi dalla burocrazia e che il loro livello di vita si è ridotto. Tra le maggiori rivendicazioni ci sono le semplificazioni amministrative, niente nuovi divieti sui pesticidi e stop agli aumenti del prezzo del gasolio per trattori e veicoli agricoli, oltre a indennizzi veloci per le calamità naturali e piena applicazione della legge per una retribuzione migliore dei lavoratori agricoli da parte di industriali e grandi distributori.
Nel frattempo, il nuovo premier Attal ha garantito che faciliterà la vita degli agricoltori, eppure il governo francese teme un’escalation delle manifestazioni. Analoghe iniziative si registrano in Olanda, Romania, Germania e Polonia, dirette in particolare contro l’aumento delle tasse e il Green deal europeo.