Gli abiti islamici si stanno diffondendo nelle scuole in Francia, in particolare quelle superiori, «come un’epidemia». Lo segnala l’Opinion con un’inchiesta choc che parte dalla denuncia del rettorato di Parigi, secondo cui c’è un «aumento significativo dell’uso di abiti religiosi». Dalle polemiche sul burkini nelle piscine pubbliche di molte città francesi si passa a quelle sugli abiti islamici nelle scuole francesi. Come ricostruito dal Foglio, si parla di «boom» di veli davanti alle scuole nell’Oise, di ragazzi in kamis nell’Aisne il giorno delle vacanze dell’Eid. Ma il fenomeno riguarda anche le regioni di Clermont-Ferrand e Bordeaux.



C’è poi il caso di un gruppo di studenti che si è presentato a scuola con abiti islamici tipici di Arabia Saudita e Afghanistan perché il giorno prima era stato negato l’ingresso a scuola ad alcune ragazze a causa del velo. C’è già l’attenzione della presidenza, visto che Emmanuel Macron ha dichiarato di volere «chiarezza su tutti i numeri» e «che si applichi la legge della Repubblica». Per il capo dei repubblicani al Senato non si tratta di un semplice fenomeno. «Non siamo di fronte a una moda, ma alla pressione dell’islam politico», avverte infatti Bruno Retailleau.



“IN FRANCIA RADICALIZZAZIONE DA CUI SONO FUGGITO”

Mentre il dibattito politico si infiamma in Francia, la realtà parla da sé. In un liceo di Trappes, ad esempio, Omar Youssef Souleimane, che conduce dei laboratori di scrittura, ha chiesto ai suoi studenti di diverse classi chi festeggia il Natale. Nessuno, la risposta. «Non è la nostra festa, siamo musulmani». Un aneddoto che lo ha spinto ad una riflessione apparsa sulle pagine dell’Express. L’insegnante di origini siriane, nonché scrittore, ha messo in evidenza il paradosso: «Quando ho lasciato la mia nativa Siria per unirmi alla Francia dopo la Primavera araba, non avrei mai immaginato che un giorno avrei ritrovato la radicalizzazione islamista da cui ero fuggito». Non è chiaramente una questione solo di abiti. Ad esempio, ha notato frasi sui muri scritte in arabo. Una preghiera in un liceo repubblicano. Per il sociologo Michel Wieviorka, il presidente francese Emmanuel Macron «ha voluto lanciare un segnale politico», in particolare per controbilanciare le posizioni dei ministri dell’Istruzione, dell’Istruzione superiore e dell’Interno che recentemente hanno denunciato le «devastazioni dell’islamo-sinistra».

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